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Il gusto dell’estate
Con l’estate tornano le prugne e le susine, un vero concentrato di gusto, idratazione e salute. Sul mercato ne possiamo trovare di molte varietà, da consumare a fine pasto o come dolce spuntino spezza-fame. Tanti i benefici per il nostro organismo, di cui possiamo godere tutto l’anno anche grazie alle prugne secche: scopriamo quali sono insieme agli esperti della Nutrition Foundation of Italy (NFI), l’associazione no profit che da 40 anni studia il rapporto fra cibo e salute contribuendo alla diffusione di una corretta educazione alimentare.
Le varietà
I termini “prugne” e “susine” identificano i frutti di due specie: Prunus domestica, di origine europea, e Prunus salicina, sino-giapponese. Le differenze risiedono nella forma, nel colore e nelle modalità di consumo. I frutti della specie europea sono tendenzialmente ovali, con una buccia che varia dal giallo al verde, dal rosso al viola scuro; dalla specie sino-giapponese vengono invece i frutti tondeggianti, gialli o nero-viola. Al consumo essiccato sono avviate solo alcune varietà della specie europea (Stanley e Sugar).
Poche calorie, ma…
Le prugne fresche sono composte all’87% da acqua e apportano solo 45 calorie per 100 grammi di prodotto: discorso a parte per le prugne secche, che invece forniscono 236 calorie. Sono frutti ricchi di potassio, ma forniscono anche manganese e vitamina K.
Amiche dell’intestino
Le prugne e le susine aiutano la regolarità intestinale perché, oltre alle fibre, contengono anche il sorbitolo, uno zucchero che richiama acqua nel colon ammorbidendo le feci e facilitandone l’espulsione. Il sorbitolo ha anche funzioni prebiotiche, perché promuove l’attività della flora batterica intestinale con produzione di acidi grassi a catena corta, noti per la funzione protettiva anche a livello del colon. Il sorbitolo, tra l’altro, è uno zucchero che non dà carie e viene impiegato nei prodotti dolciari per diabetici perché non richiede la secrezione di insulina per essere utilizzato.
Prugne secche: alleate anche
delle ossa
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha ufficialmente riconosciuto l‘effetto benefico delle prugne secche sulla salute intestinale, affermando che “contribuiscono al normale funzionamento dell’apparato digerente”. Il contenuto di fibre delle prugne secche permette di assumere facilmente una buona quota del fabbisogno giornaliero raccomandato. Grazie al contenuto di manganese e di vitamina K, l’assunzione regolare di 100 grammi di prugne secche potenzia l’effetto sulle ossa dei supplementi di calcio e vitamina D, specie nelle donne in post-menopausa con fragilità ossea.
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