Se una tira l’altra, come la saggezza popolare ricorda, non c’è che da gioire. Le ciliegie sono un elisir di lunga vita. Il croccante durone di Vignola o i graffioni piemontesi non sono un peccato di gola, ma un aiuto della natura per contrastare rughe e vecchiaia.
I piccoli frutti, che si raccolgono da fine maggio a luglio, sono un’arma potente per la protezione delle cellule. Come tutti i frutti rossi e blu, contengono le antocianidine (dal greco anthos, fiore, e kyáneos, blu), molecole idrosolubili della famiglia dei flavonoidi che sono antiossidanti e si ritiene siano in grado di proteggere dai radicali liberi responsabili dell’invecchiamento precoce delle cellule.
Frutti antiossidanti
«Alcuni studi fanno pensare che queste sostanze producano un effetto positivo sulle lipoproteine Hdl (il cosiddetto colesterolo buono), frenando una serie di complessi procedimenti che portano alla perossidazione (cioè l’invecchiamento) della cellula», spiega Benvenuto Cestaro, direttore della scuola di specialità in scienze dell’alimentazione all’Università degli studi di Milano. «In laboratorio si è visto che aggiungendo alle lipoproteine un estratto idroalcolico di ciliegia rallentava proprio il tempo di deperimento della cellula. Da qui è stato possibile calcolare che due-tre ciliegie avrebbero lo stesso potere antiradicali liberi di una dose giornaliera raccomandata di vitamina E».
Tra le proprietà di amarene, duroni e graffioni c’è anche quella di combattere le infiammazioni delle articolazioni determinate dall’artrite, in particolare la gotta. Lo dimostra uno studio del californiano Western human nutrition research centre, che ha scoperto le caratteristiche antinfiammatorie di una prima colazione a base di 45 ciliegie fresche.
Utili contro la gotta
I ricercatori hanno rilevato che nel sangue di chi si faceva una scorpacciata di frutti rossi di prima mattina, i valori di acido urico (un composto che, depositandosi sulle articolazioni durante un attacco di gotta, causa infiammazione e fastidio) erano calati di molto dopo cinque ore dall’ingestione delle ciliegie. Merito sempre delle antocianidine e del loro potere antidolorifico, che alcuni paragonano addirittura a quello dell’aspirina.
Sono in corso altri studi per capire se si otterrebbe lo stesso risultato mangiando porzioni meno sostanziose di frutta fresca anche in altri momenti della giornata e non a stomaco vuoto.
Attenzione però agli effetti lassativi. Una porzione di 20-30 ciliegie è la giusta quantità per godere dei benefici di queste prelibatezze di stagione. Ma per alcuni potrebbe essere una dose eccessiva; sappiate regolarvi e ricordate di non consumare le ciliegie fredde appena tolte dal frigorifero: potrebbero disturbare chi soffre di colon irritabile.
Bocconcini digestivi
I ghiotti bocconcini appartengono poi alla categoria della frutta acidula, che in genere aiuta la digestione, ma non è indicata per chi accusa gastriti ipercloridiche e ulcere gastroduodenali: gli acidi organici contenuti nella frutta possono infatti stimolare la secrezione di succhi gastrici già eccessiva in pazienti che soffrono di queste patologie.
Con una scorpacciata di duroni si fa il pieno di vitamine A e C e di sali minerali, senza paura di far salire l’ago della bilancia.
Una tira l’altra? No problem per la linea
Cento grammi di ciliegie denocciolate, pari a 130 di frutti interi, contengono solo 38 calorie, come la stessa quantità di ananas e poco più di 50 grammi di banane. Tutte le ciliegie, che siano la malizia campana o la bell’Italia trentina, sono composte per l’86% di acqua e hanno un alto contenuto di potassio, circa 280 milligrammi ogni etto, più di quello delle arance.
Amarene e graffioni sono anche ricchi di fibre solubili che nello stomaco s’impregnano d’acqua, distendendo le pareti gastriche e procurando lo stimolo di sazietà. Poi, hanno un effetto depurante e disintossicante: il potassio contrasta l’accumulo di sodio, la presenza di polifenoli può aiutare contro la stipsi e favorire la diuresi.
Francesca Gambarini – OK La salute prima di tutto