Sarebbe la celiachia la causa di molti disturbi che colpiscono le donne, come l’anemia e l’infertilità. Le cellule del sangue, le ossa e l’apparato riproduttivo sono infatti i “bersagli” che vengono colpiti dalla celiachia nel mondo femminile. Se riescono ad avere una gravidanza, hanno un rischio dieci volte più alto di aborto spontaneo, ritardo di crescita intrauterina e nascite premature.
Inoltre le donne che non tollerano il glutine e non si sottopongono a una dieta adeguata in un caso su due soffrono di anemia, hanno fratture più spesso e prima rispetto alle altre.
Del resto la celiachia colpisce molto di più le donne, che sono molte di più rispetto agli uomini: 400.000 sul totale di 600.000 pazienti stimati in tutta Italia.
Di queste solo 115.000, meno del 30%, hanno avuto una diagnosi in tal senso: tutte le altre, poco meno di 300.000, sono esposte alle complicanze dell’intolleranza al glutine. Questa malattia spesso si manifesta nel sesso femminile con sintomi “atipici” lievi o a carico di diversi organi e sistemi. Pertanto, la diagnosi precoce di celiachia è fondamentale per assicurare alle donne celiache lo stato di salute. Una rigorosa dieta senza glutine, infatti, determina la remissione di tutti i sintomi e i segni legati alla celiachia. Da qui l’intervento dell’Associazione Italiana Celiachia per aiutare i medici di base e gli specialisti a riconoscere queste pazienti con il Progetto Donna 2016.
Francesco Bianco
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