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Carne rossa: rinuncia a una porzione alla settimana e vivi di più

Arriva un nuovo studio contro la carne rossa. Questa volta però si punta a migliorare gli stili di vita, invece che puntare il dito contro la bistecca

Togliere una porzione di carne rossa dalla nostra dieta settimanale e sostituirla con un piatto di proteine diverse abbassa il rischio di morte prematura. L’ennesima conferma del fatto che la carne rossa vada mangiata con cautela arriva da un nuovo, imponente studio dell’Università di Harvard negli Stati Uniti.

Tantissimi gli studi sulla relazione tra carne rossa e salute 

Negli ultimi anni sono molti i centri di ricerca che si sono occupati di indagare il rapporto tra la nostra salute e il consumo di carne. Va ricordato subito che tendenzialmente questi studi sono svolti in Paesi, come gli Stati Uniti e Gran Bretagna, dove il consumo di carne rossa è molto più alto rispetto a quanto accada da noi. Qui puoi leggere tutti i pro e i contro la carne rossa.

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Quanta carne mangiamo in Italia? E gli altri Paesi come sono messi? 

Il consumo medio annuo in Italia di carne è di 79 chilogrammi a testa, tra i più bassi in Europa. I dati arrivano dalla Coldiretti. Nel Vecchio Continente, i danesi sono quelli che ne mangiano di più con 109,8 chilogrammi, i portoghesi 101 chilogrammi, gli spagnoli 99,5 chilogrammi, i francesi 86 chilogrammi, i tedeschi  85,8 chili. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha stimato che nel 2018 il consumatore medio americano ha mangiato più di 220 chili di carne, praticamente tre volte il dato italiano.

La nuova ricerca di Harvard

I ricercatori hanno esaminato le abitudini di oltre 80.000 cittadini americani. Il team di lavoro ha seguito tutti i partecipanti per un periodo lungo sedici anni: nei primi otto ha raccolto le informazioni sulle persone, nei successivi otto ha verificato l’impatto che queste abitudini hanno avuto sulla loro salute.

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I risultati dello studio 

I risultati hanno dimostrato che le persone che hanno aumentato il loro consumo di carne rossa o processata di solo mezza porzione al giorno negli otto anni successivi vedono crescere del 10% il loro rischio di morte prematura. Al contrario chi invece sostituisce una porzione di carne rossa o processata abbassa questo rischio. Nel dettaglio:

  • sostituire regolarmente una porzione di carne rossa con una di pesce taglia del 17% il rischio;
  • fare lo stesso con un piatto di pollo senza pelle o di verdure del 10%;
  • rimpiazzare con delle uova vede una discesa del rischio dell’8%;
  • sostituirlo con un piatto di cereali integrali del 12 per cento.

Carne processata ancora peggio

La carne processata è quella carne che è stata trattata con stagionatura, come sale, fumo o è stata essiccata o inscatolata. Alcuni esempi di carne processata sono i salumi, le salsicce, gli hot dog, ma anche la carne salata, quella in scatola e quella affumicata.

Se il piatto di carne rossa è processata, avvertono gli esperti, le percentuali sono anche più alte. Ad esempio sostituire le due fette di pancetta che qualcuno di noi mangia a colazione oppure una salsiccia, o il panino al prosciutto con il pesce abbassa il rischio del 25%, con il pollo senza pelle del 17% e con le verdure del 18 per cento.

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Il parere dell’esperto 

Nelle raccomandazioni incluse all’interno dello studio si legge che una diminuzione del consumo totale di carne rossa è un contemporaneo aumento del consumo di frutta secca, pesce, uova, cereali integrali, legumi e latticini diminuisce il rischio di morte prematura.

«Questi risultati – spiega il professor Frank Hu, primo autore della ricerca – suggeriscono che un cambiamento nella fonte delle proteine può incidere in modo significativo sulla longevità».

La dieta migliore resta quella mediterranea

La dieta suggerita ancora una volta è quella mediterranea, che com’è noto prevede cereali, verdure, pesce, legumi e poche porzioni di carne alla settimana. Qui puoi trovare dieci consigli per seguirla nel miglior modo possibile.

«Questo studio dimostra ancora una volta che per migliorare sia la salute umana che la sostenibilità ambientale è importante adottare la dieta mediterranea o altri stili che contengono molti vegetali».

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Quanta carne rossa si può mangiare?

Secondo le Linee guida per una sana alimentazione dell’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione alla settimana non se ne dovrebbe mai mangiare più di 300-400 grammi. L’American Institute for Cancer Research raccomanda di non superare comunque le tre porzioni alla settimana. Gli esperti tendenzialmente sostengono che al giorno non si dovrebbero mai superare i 70/90 grammi.

Perché la carne rossa fa male?

I principali responsabili sono:

  • il ferro eme, che è quello contenuto nella carne rossa,
  • nitriti e i nitrati degli insaccati.

Sotto osservazione anche le sostanze cancerogene che si sviluppano durante la cottura, ma pure alcuni additivi, i contaminanti nei cibi dati agli animali e il fatto che se si mangia più carne, si mangiano generalmente meno verdure.
Sotto osservazione non c’è solo la quantità di carne rossa mangiata, ma anche gli allevamenti intensivi.

FONTE: British Medical Journal 

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