Dolce per natura e dal sapore piacevole, il caffè al ginseng è un’alternativa all’espresso che ha raccolto molti seguaci al bancone del bar. Soprattutto in tazza grande. Si tratta di una bevanda ottenuta aggiungendo al caffè una polvere di radice di ginseng (Panax ginseng è il nome della pianta, originaria dell’Asia nord-occidentale e dell’America del nord), che in Cina gode di un’ottima reputazione.
Secondo la tradizione avrebbe virtù benefiche, energizzanti, toniche e persino afrodisiache. In realtà, i benefici elencati sono quelli relative alla radice di ginseng, da sempre usata nella medicina cinese per, ad esempio, curare i disturbi gastrointestinali, l’impotenza o per migliorare la circolazione sanguigna.
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Il caffè al ginseng è energizzante come l’espresso?
Come detto, si tratta di una miscela di caffè e ginseng, quindi non è un vero sostituito dell’espresso, ma proprio un’altra tipologia di bevanda. E se una tazzina di caffè contiene una quantità misurabile di caffeina, che per le sue qualità intrinseche è in grado di stimolare il sistema nervoso, il caffè al ginseng è una mix di più sostanze in percentuali non del tutto definite, tra cui anche la caffeina, ma in quantità davvero limitata rispetto a una tazzina di moka o di espresso al bar. Tra queste sostanze miscelate nel caffè al ginseng, troviamo latte (spesso in polvere), zucchero, grassi, aromi e stabilizzanti.
Caffè al ginseng: per chi è una buon alternativa
Chi sa che la caffeina è colpevole di fenomeni di nervosismo o insonnia, allora la bevanda a base di ginseng, avendone come detto una quantità molto inferiore, può essere una valida alternativa. Tuttavia, spesso contiene molti zuccheri, quindi meglio non berne le quantità che di solito si consumano di caffè (2-3 tazzine al giorno). E se si fa, meglio non aggiungere ulteriori dolcificanti.
Gli ingredienti
Naturalmente gli ingredienti del caffè al ginseng cambiano a seconda della marca scelta. In genere contiene:
- crema di latte o latte in polvere. A volte si tratta di latte di origine vegetale;
- zucchero, che può variare anche di molto. Le versioni meno dolci ne forniscono circa 7 grammi, che corrispondono più o meno a una bustina o a un cucchiaino e mezzo. Ce ne sono versioni che possono però arrivare anche a 14 grammi, un quantitativo davvero notevole;
- caffè: tendenzialmente la percentuale di caffè istantaneo presente è intorno al 10% del totale del prodotto. Di conseguenza la caffeina è molto limitata. Si usa il caffè istantaneo e non quello tradizionale perché si tratta di una bevanda solubile;
- estratto secco di ginseng: è l’estratto della radice. Si trova in piccole quantità, che partono da 0,03% per arrivare a 0,60 per cento;
- grassi: i migliori caffè al ginseng non contengono grassi idrogenati, né grassi trans, che sono i più pericolosi per la salute. Va detto che però molte versioni contengono olio di palma e grassi idrogenati, che minano il benessere;
- aromi: anche in questo caso dipende molto dalla marca. I migliori non ne contengono o al massimo contengono aromi naturali. Quando sull’etichetta troviamo scritto aromi senza alcuna indicazione significa che sono aromi artificiali;
- addensanti: servono ad aumentare la densità del caffè. Possono essere sia di originale animale, che vegetale.
Caffè al ginseng: chi non deve berlo
Anche se il contenuto di ginseng è spesso molto limitato, bisogna evitare di berlo se assumiamo alcuni tipi di farmaci, come l’efedrina, alcuni antibiotici, la clozapina e con altri principi attivi. In via generale se assumiamo farmaci, è bene chiedere consiglio al medico prima di bere il caffè al ginseng.