Molto spesso usiamo impropriamente i termini “allergia” e “intolleranza” quando ci riferiamo ad alcune reazioni dell’organismo nei confronti di un alimento o una bevanda. Ciò nasce dal fatto che non sappiamo con esattezza quale sia la differenza tra queste due diverse condizioni. Con l’aiuto del professor Oliviero Rossi cerchiamo di capirlo.
Allergie e intolleranze sono in costante aumento. Secondo alcune ipotesi questo incremento si deve a una maggiore esposizione all’inquinamento e alla presenza massiccia di additivi e conservanti.
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Cos’è l’allergia alimentare
«Si parla di allergia quando il sistema immunitario di una persona reagisce nei confronti di alcune sostanze che ritiene dannose per l’organismo, attraverso la produzione di anticorpi (le immunoglobine E, note anche come IgE)» chiarisce Rossi.
Ecco un esempio pratico di allergia
«Può capitare che un individuo mangi crostacei e il suo sistema immunitario li percepisca per errore come qualcosa di altamente nocivo: questo dunque reagisce producendo l’IgE e, in risposta alla reazione immunitaria, si manifestano i classici sintomi dell’allergia, come prurito, bruciore, dolori addominali e difficoltà respiratorie» continua l’esperto.
Come si diagnostica l’allergia
«Le allergie sono facilmente diagnosticabili con le prove allergologiche cutanee (prick test) o con gli esami del sangue che “misurano” la quantità dell’IgE specifiche per i singoli alimenti» spiega Rossi.
Cos’è l’intolleranza alimentare?
«A differenza dell’allergia, l’intolleranza alimentare non è provocata dal sistema immunitario e il meccanismo non è mediato da questi anticorpi IgE» afferma il dottore. «Sebbene le cause non siano ancora del tutto note, l’intolleranza alimentare dipende da una difficoltà dell’organismo di metabolizzare un alimento o un componente di esso».
Attenzione a VEGA test, test citotossico e impedenziometria
«Innanzitutto bisogna sottolineare che non esistono studi scientifici che dimostrino l’efficacia di VEGA test, test citotossico e impedenziometria, proposti solitamente in farmacie ed erboristerie. Anzi, già da tempo l’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (Eaaci) ha messo in guardia i pazienti sull’opportunità di effettuare questi esami perché non sono attendibili e possono in molti casi portare a scelte dietetiche
e terapeutiche sbagliate» avverte Rossi.
Allora come si diagnostica l’intolleranza alimentare?
«Nel caso dell’intolleranza al lattosio, è necessario ricorrere al test del respiro (breath test), per individuare l’idrogeno nell’area emessa che fa sospettare una cattiva digestione del latte; per quanto riguarda l’intolleranza al glutine, si esegue solitamente un esame del sangue per la ricerca di particolari anticorpi, gli anti-transglutaminasi tissutali» conclude l’esperto.