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Informatevi correttamente
Come in tanti campi dell’informazione, anche nell’ambito dell’alimentazione vivono e si diffondono le fake news. Cibi brucia grassi, diete miracolose, rimedi della nonna, allarmismi inutili: le convinzioni sono tante e diverse. Alcune fondate su informazioni sbagliate, altre su dicerie antiche, altre ancora su immagini a cui si è rimasti attaccati senza farci troppo caso (come la scatoletta si spinaci presa da Braccio di Ferro per fare il pieno di questo nutriente).
L’iniziativa dell’ISS
Come ha fatto l’Istituto Superiore di Sanità sul suo sito dedicato alle fake news, anche noi vi proponiamo 10 bufale sull’alimentazione che potete trovare sul web e a cui non dovete credere. Molte informazioni sono prese dal sito dell’ISS.
Mangiare gluten free
è più salutare
Chi mangia gluten-free, ma non è celiaco, pensa di dimagrire o guadagnare benessere. Non è vero, sono falsi miti. Non solo nessuno studio dimostra vantaggi per la salute, ma sono ormai diversi quelli che dichiarano il contrario, avvertendo che mangiare senza glutine “da sani” può danneggiare il cuore e addirittura favorire il rischio di diabete a causa della riduzione del consumo di cereali integrali (quindi fibre, sali minerali e vitamine) a cui induce una dieta gluten-free.
Non fanno bene alla linea
In secondo luogo, scrive l’ISS, utilizzare prodotti senza glutine se non si è celiachi porta con sé qualche inconveniente anche per la linea. I prodotti gluten free in commercio sono più calorici del corrispondente alimento con glutine, perché addizionati di grassi. Inoltre, questi prodotti hanno un più alto indice glicemico, quindi portano ad un maggior aumento dello zucchero nel sangue dopo il loro consumo e contemporaneamente hanno un minor effetto saziante.
L’ananas fa dimagrire
L’ananas non brucia i grassi. Da dove nasce la bufala? Tutta colpa della bromelina e di alcuni vecchi studi, poi smentiti, che ipotizzavano un leggero effetto ipolipimezzante di un estratto alcolico dell’ananas. La bromelina è un enzima che si estrae dal gambo dell’ananas, ha un’azione proteolitica che favorisce la digestione delle proteine e viene utilizzata in farmacologia come antinfiammatorio.
L’ananas fa comunque molto bene
Il consiglio? Mettete da parte l’idea che un’abbuffata di ananas possa neutralizzare calorie e grassi. Piuttosto, godetevi una fetta di questo frutto tropicale a fine pasto o a merenda, apprezzandone il sapore e tutti i benefici.
Il pesce è tutto
pieno di mercurio
Il rischio di riscontrare livelli di mercurio tali da costituire un pericolo per l’organismo esiste solo per alcune specie di pesce e per alcune categorie di consumatori. A bambini, donne in età fertile, donne in gravidanza e in l’allattamento, l’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) consiglia di consumare pesce 2-3 volte a settimana variandone le specie e limitando il consumo di quelle che potrebbero avere un maggiore contenuto di metilmercurio, come i grossi predatori (squali, pesce spada, luccio, tonno e nasello).
Il pesce è ricco di benefici per la salute
In virtù delle sue proprietà nutritive, non è il caso di eliminare il pesce dalla dieta per il timore di assumere mercurio: il pesce è ricco di proteine facilmente digeribili ed è, inoltre, fonte di vitamine del gruppo B, D e A e di acidi grassi omega 3 con benefici effetti sul cuore (scopri qui tutti i benefici del pesce).
Per dimagrire basta
saltare i pasti
Privare l’organismo di calorie e nutrienti durante la giornata non aiuta a ridurre la massa grassa. Quello che accade è l’opposto: il corpo, privato di cibo, va in allerta e rallenta il dimagrimento. Quando si salta un pasto avviene un fisiologico calo di zuccheri nel sangue, con due conseguenze: il cervello è spinto a desiderare cibo e aumenta il desiderio di carboidrati per mantenere gli zuccheri a valori normali. Dopo aver saltato un pasto si arriva più affamati a quello successivo e si ha la tendenza ad abbuffarsi di cibo spazzatura.
A lungo andare ne risente anche il metabolismo
L’abitudine prolungata a saltare la colazione, il pranzo o la cena, nel tempo, fa perdere massa magra e aumentare massa grassa, determinando anche un rallentamento del metabolismo.
Lo zucchero di canna
è migliore di quello bianco
Meglio lo zucchero raffinato o grezzo? La risposta è: non c’è differenza. Anche se in molti ritengono che lo zucchero di canna sia più sano, in realtà la struttura chimica e le calorie sono identiche a quello bianco. Entrambi sono ottenuti dalle barbabietole o dalla canna da zucchero, ma in quello grezzo rimangono piccole quantità di residui (melassa). Per il resto, sono identici: ecco 8 consigli per sostituire lo zucchero in cucina.
Sali minerali in più, ma non è abbastanza
È vero, invece, che il grezzo contiene minerali come calcio, potassio, ferro che non ci sono nello zucchero bianco, ma le quantità presenti in uno o due cucchiaini, rispettando i suggerimenti degli specialisti, sono molto ridotte e non apportano alcun beneficio reale.
Se hai carenza di ferro
mangia gli spinaci
Gran parte del ferro contenuto negli spinaci è inutilizzabile come nutriente perché presente insieme a sostanze che ne inibiscono l’assorbimento nell’intestino (tali sostanze, però, possono essere inattivate con la cottura: qui altri trucchi per migliorare l’assimilazione del ferro).
Eme e non eme
Le fonti migliori di ferro sono carne e derivati. Si tratta di ferro eme e generalmente è assorbito più facilmente dal nostro corpo rispetto a quello contenuto nei vegetali (scopri quelli pià ricchi di ferro), che invece è chiamato non eme.
Gli spinaci fanno bene
Gli spinaci, comunque, rappresentano una buona fonte di vitamine, acido folico (utile al sistema immunitario, alla produzione di globuli rossi e a favorire il rinnovamento delle cellule) e cellulosa (che aiuta l’intestino a svolgere correttamente il suo “lavoro”).
Gli integratori multivitaminici
possono sostituire la frutta
Gli integratori non sostituiscono frutta e verdura e vanno utilizzati solo quando necessario e per periodi di tempo limitati. Frutta e verdura, infatti, sono estremamente complesse dal punto di vista nutrizionale, troppo per essere riprodotte in laboratorio. Per questo una valida alternativa all’assunzione di frutta e verdura non è ancora stata creata e se ne raccomanda l’assunzione almeno 5 volte al giorno (scopri a cosa corrispondono le porzioni).
Benefici non paragonabili
Ci sono diversi studi che dimostrano come l’utilizzo di integratori non abbia gli stessi effetti di prevenzione cardiovascolare, di prevenzione di malattie croniche e di effetto benefico per l’organismo che si ottengono con l’ingestione dei nutrienti attraverso il cibo.
Barrette, integratotri e bevande
possono sostituire un pasto
Integratori, barrette e bibite possono sicuramente vantare buone proprietà nutritive per composizione, ed essere utilizzati con altri scopi, ma difficilmente hanno la completezza di un pasto equilibrato e sano. I cibi sono molto complessi dal punto di vista nutrizionale per essere riprodotti in laboratorio ed è impossibile inserire tutte le sostanze in essi contenute in una compressa, tavoletta o soluzione.
La dieta detox aiuta
a disintossicarsi
Per disintossicazione s’intende l’eliminazione dal nostro corpo di sostanze nocive o velenose: il nostro organismo (con reni e fegato) è già “programmato” per disintossicarsi. Se fegato e reni funzionano bene non ci serve altro.
Non ci sono studi a favore del detox
Molto difficile eliminare alcuni composti chimici, che si accumulano nel grasso o nel sangue. Stiamo parlando di alcuni agenti inquinanti, dei metalli pesanti e di alcuni interferenti endocrini. Purtroppo anche in questo caso, nonostante alcuni prodotti sostengano di essere capaci di aiutare il nostro corpo a eliminare queste sostanze, non ci sono prove scientifiche a supporto di questa tesi.
Alcuni benefici ci sono
La maggior parte dei benefici deriva dal fatto che smettiamo di mangiare cibi processati e alimenti che ci appesantiscono e di bere alcolici. Inoltre, consumando più frutta e verdura, assumiamo più vitamine e sali minerali.
L’obesità infantile
passa con lo sviluppo
Un bambino obeso ha un altissimo rischio di diventare un adulto obeso: tale rischio aumenta con l’età ed è direttamente proporzionale all’entità dell’eccesso di peso.
Conseguenze dell’obesità infantile
Il loro rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari, diabete o altre patologie correlate con l’eccesso di peso è tanto maggiore quanto più precocemente ha esordito l’obesità. Il 26 – 41% dei bambini obesi in età prescolare diventa obeso da adulto e, fra i bambini in età scolare, questa percentuale sale al 69%.
Dieta varia e porzioni corrette
Uno degli errori più frequenti consiste nel pensare che un bambino, durante la fase di accrescimento, debba mangiare come e più di un adulto o che abbia necessità di grandi quantità di nutrienti: quantità e qualità vanno, invece, calibrate a seconda dell’età. Ecco i consigli di un esperto su varietà e porzioni.
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