
Il mix perfetto per la prevenzione della fibrillazione atriale è una corretta alimentazione e una regolare attività fisica. Si tratta della forma di aritmia più diffusa. Il rischio di esserne colpiti è alto, visto che si stima che è a rischio il 25% di chi abbia già compiuto 40 anni.
La buona notizia quindi è che la fibrillazione atriale si può prevenire a tavola. La conferma arriva da diverse ricerche scientifiche ma anche un recente evento “Beats and Bites” (battiti e morsi in italiano) incentrato sul rapporto tra fibrillazione atriale e alimentazione. L’incontro ha avuto luogo a Milano e ha visto la partecipazione di molti esperti di malattie cardiovascolari, European Nutrition for Heath Alliance, A.L.I.Ce. Lombardia e lo chef italiano Ruben Bondì.
In questo articolo
Prevenzione della fibrillazione atriale: cosa mangiare?
La dieta è molto varia e deve comprendere diversi alimenti. Ecco quelli che non devono mancare:
- pesce: bisogna mangiarlo almeno due volte alla settimana,
- altre proteine: prediligere i tagli magri delle carni bianche e quelle vegetali,
- cinque porzioni al giorno di frutta e verdura: meglio tre di verdura e due di frutta,
- cereali integrali tutti i giorni,
- noci,
- semi,
- legumi, soprattutto fagioli,
- alimenti ricchi di potassio, come l’avocado, le patate dolci, i pomodori, le prugne, la zucca, l’acqua di cocco, le barbabietole, le albicocche, le banane. Uno studio dell’Università di Oslo, in Norvegia, ha confermato che bassi livelli di potassio possono aumentare il rischio di sviluppare l’aritmia,
- assunzione di grassi sani, come quelli dell’olio extravergine d’oliva e della frutta secca.
L’importanza dell’attività fisica e del riposo
Insieme a questo tipo di alimentazione, bisogna sempre svolgere un’attività fisica moderata e regolare. Occorre ricordare che non è sufficiente avere una vita attiva, anche se è importante. Dormire bene gioca un ruolo altrettanto cruciale.
Prevenzione della fibrillazione atriale: cosa evitare o limitare?
Occorre stare molto lontani da:
- alcolici,
- caffeina,
- cibi piccanti,
- sale,
- alimenti con zuccheri aggiunti, che aumenterebbero le probabilità di contrarre la malattia.