
I chewing gum contengono microplastiche. A chi verrebbe in mente di masticare un sacchetto di plastica per diversi minuti? Eppure, senza rendercene conto, in parte lo abbiamo fatto tutti. È quello che sostiene una nuova ricerca condotta dall’Università della California, Los Angeles (UCLA) e presentata all’American Chemical Society Spring Meeting, secondo la quale una singola chewin gum può rilasciare fino a 3.000 particelle di microplastiche direttamente nella bocca del consumatore. Un dato allarmante che solleva interrogativi sulla sicurezza di questi prodotti e sulle loro implicazioni per la salute umana e l’ambiente.
In questo articolo
Quale plastica è contenuta nelle gomme da masticare?
Sebbene l’etichettatura sulle confezioni di gomme da masticare sia spesso vaga, con termini come “gomma base”, la realtà è che la maggior parte delle gomme in commercio contiene polimeri sintetici derivati dal petrolio. Tra questi troviamo:
- Polietilene: lo stesso materiale utilizzato per le buste di plastica.
- Polivinilacetato: presente anche in alcune colle industriali.
- Butadiene-stirene: impiegato nella produzione di pneumatici.
Serve per dare la consistenza elastica
Questi materiali conferiscono alla gomma la sua caratteristica consistenza elastica, ma rappresentano anche una fonte insidiosa di microplastiche. «Parliamo di una quantità davvero piccola e il rivestimento dell’intestino è abbastanza spesso e ben regolato. Qualsiasi particella ingerita probabilmente ti attraverserebbe senza alcun impatto», rassicura Oliver Jones, docente di Chimica della Rmit University, commentando lo studio. Secondo Jones, le microplastiche «sono qualcosa che dovremmo sicuramente tenere d’occhio, ma non penso che si debba smettere di masticare gomme per il momento, anche se si dovrebbe smaltirle in modo appropriato in un cestino quando si è finito di usarle», raccomanda.
I rischi delle microplastiche per la salute
Le microplastiche sono frammenti di plastica di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, ormai onnipresenti negli oceani, negli alimenti e persino nel corpo umano. Il loro impatto sulla salute non è ancora completamente noto, ma alcuni studi suggeriscono potenziali rischi:
- Infiammazioni e stress ossidativo: le microplastiche ingerite si depositano all’interno delle placche arteriosclerotiche e, attraverso l’aumento dell’infiammazione, favorisce l’insorgere di malattie cardiovascolari.
- Accumulo nel corpo: alcune particelle potrebbero attraversare la barriera intestinale ed entrare nel flusso sanguigno, accumulandosi nei tessuti.
- Esposizione a sostanze tossiche: la plastica può contenere additivi chimici dannosi, come ftalati e bisfenolo A (BPA), noti per i loro effetti negativi sul sistema endocrino.
Esistono due tipi di gomme da masticare
Le gomme da masticare si dividono in due categorie principali:
- Gomme naturali: realizzate con polimeri di origine vegetale, come il chicle, una resina estratta dall’albero Sapodilla, o altre gomme naturali. Questi prodotti sono biodegradabili e non contengono plastica, rappresentando un’alternativa più sostenibile.
- Gomme sintetiche: la maggior parte delle gomme da masticare commerciali appartiene a questa categoria. Sono prodotte con polimeri derivati dal petrolio, come il polietilene, il polivinilacetato e il butadiene-stirene, materiali utilizzati anche per sacchetti di plastica, colle industriali e pneumatici. Queste gomme non si degradano facilmente e possono rilasciare microplastiche durante la masticazione.
La ricerca su 10 gomme da masticare
L’indagine dell’Università della California ha analizzato dieci marche di gomme per valutare il rilascio di microplastiche durante la masticazione. I risultati sono sorprendenti:
- In media, una gomma da 1 grammo rilascia 100 frammenti di microplastiche.
- Alcuni pezzi hanno superato i 600 frammenti per grammo.
- Un pezzo di gomma più grande può arrivare a rilasciare fino a 3.000 particelle.
- Anche le gomme “naturali” contenevano microplastiche, forse a causa di contaminazioni durante la produzione.
Considerando che una persona media mastica tra 160 e 180 gomme all’anno, si stima che possa ingerire circa 30.000 particelle di plastica solo attraverso questa abitudine.
Microplastiche nascoste: dove si trovano?
Recentemente si è parlato molto di microplastiche in occasione della presentazione di The Custodians Plastic Race 2025, una task force che ha come obiettivo la pulizia coordinata dell’ambiente su scala nazionale. Nell’ambito del lancio del progetto sono stati presentati i dati sulla presenza delle microplastiche nel nostro organismo: e si tratta di una quantità impressionante. «La quantità di plastica assorbita nel nostro corpo arriva fino ai 5 grammi alla settimana». Oltre che nelle gomme da masticare, le microplastiche sono presenti in numerosi altri prodotti di consumo:
- Alimenti e bevande: pesce, frutti di mare, sale marino e acqua in bottiglia.Secondo le analisi effettuate dalla State University of New York a Fredonia (Usa) nel 93% delle acque minerali imbottigliate sono presenti particelle di plastica.;
- Imballaggi alimentari: il contatto con la plastica può trasferire particelle agli alimenti;
- Cosmetici: alcuni dentifrici, scrub e prodotti per la pelle contengono microgranuli di plastica;
- Aria: particelle microscopiche possono essere inalate da fonti come tessuti sintetici e pneumatici.
L’impatto ambientale delle gomme da masticare
Oltre ai rischi per la salute, le gomme da masticare rappresentano un grave problema ambientale. Essendo composte in gran parte da plastica, impiegano decenni per degradarsi e contribuiscono all’inquinamento urbano e marino:
- Solo nel Regno Unito, ogni anno vengono consumati 4 miliardi di gomme da masticare.
- Ogni giorno, 12 tonnellate di gomme vengono abbandonate per strada.
- L’87% delle strade britanniche presenta residui di gomme appiccicate.
- Il costo per la rimozione delle gomme dalle superfici urbane è di milioni di euro all’anno.
Alternative sostenibili e nuove normative
Per affrontare questa problematica, diverse associazioni ambientaliste, tra cui Kids Against Plastic, Plastic Health Council e Everyday Plastic, hanno chiesto al governo britannico di vietare la produzione e regolamentare la vendita di gomme contenenti plastica. Tra le proposte avanzate:
- Obbligo di etichettatura trasparente: indicare chiaramente la presenza di polimeri plastici nei prodotti.
- Promozione di alternative biodegradabili: come le gomme a base di chicle, una resina vegetale naturale.
- Sensibilizzazione dei consumatori: campagne per informare sulle conseguenze ambientali e sanitarie della plastica nelle gomme da masticare.
L’allarme sulle microplastiche nelle gomme da masticare non può essere ignorato. Sebbene alcuni esperti, come Oliver Jones della RMIT University, sostengano che gli effetti sull’organismo siano minimi, i dati raccolti suggeriscono la necessità di ulteriori studi e regolamentazioni più severe.