Il sesso semplice è diventato un libro. Paradossalmente di sesso se ne parla e scrive moltissimo, ma restano un sacco di domande senza risposta. Essendo un argomento intimo le persone provano vergogna a chiedere e nel caso dei ragazzi e degli uomini c’è anche il problema che solo quando ci sono problemi sostanziali ci si rivolge all’urologo o all’andrologo, a differenza delle donne che sono abituate nella maggior parte dei casi a visite ginecologiche anche di semplice controllo.
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Il sesso semplice, da Instagram al manuale
Da tempo l’urologo Nicola Macchione cerca di dare risposte sul suo canale Instagram nel modo più diretto e comprensibile possibile alle domande che tutti si pongono sul sesso. Da questa avventura è nato Il Sesso Semplice, per Fabbri Editori. Si tratta di un vero e proprio manuale di sessuologia scritto in modo pop, per sdoganare miti e tabù ancora profondamente radicati nella nostra società.
In questo saggio l’autore riprende il suo lavoro di divulgazione iniziato sui social per raccontare la sessualità e tutto ciò che la compone in modo semplice e intuitivo. L’obiettivo è quello di dare una nuova chiave di lettura per spiegare il piacere femminile e maschile e incoraggiare a vedere il sesso per quello che è: una parte di noi a cui non dovremmo rinunciare ma imparare ad amare.
Il sesso semplice: esiste quello naturale?
«Il sesso è naturale, allo stesso modo di come lo è respirare, camminare o qualsiasi altra azione siamo in grado di compiere. Il sesso rientra tra le fisiologiche attività del nostro corpo, motivo per il quale durante l’evoluzione abbiamo conservato gli organi genitali. In termini squisitamente evoluzionistici, se fossimo stati capaci di riprodurci per scissione binaria, forse avremmo potuto fare a meno del sesso, ma magari ci saremmo anche già estinti. La ricchezza e la “resistenza” della specie umana sta proprio nel mescolare i geni e riprodursi attraverso lo straordinario momento del rapporto sessuale, per quanto un rapporto sessuale non serve solo ai fini riproduttivi», dice lo specialista.
La natura è maestra
E anche in questo caso la natura è maestra, vedi in quasi tutte le specie animali i rapporti sessuali tra “soggetti“ dello stesso sesso, non finalizzati certo alla riproduzione. L’osservazione del mondo animale ci aiuta a capire meglio i dettagli di alcuni comportamenti della specie umana, specie che sebbene si sia allontanata molto da quel mondo, ancora vi è legata da un meraviglioso cordone ombelicale.
Ci sono cose giuste o sbagliate nel sesso?
«Nel sesso non esistono cose giuste o sbagliate qualora ci sia consapevolezza, consenso e rispetto (per se stessi e per l’altro/gli altri)», continua Macchione. «Dare una definizione di giusto o sbagliato è di per sé un giudizio, e il giudizio nasce o dall’assenza/presenza di conoscenze o da preconcetti morali. Per cui ciò che può essere giusto per me, magari non lo è per un mio coetaneo. Questo ha poco a che fare con la natura dell’uomo (sessualità inclusa): qui a parlare è il giudizio».
Il sesso semplice: perché nonostante si parli continuamente del sesso in pochissimi sappiamo riconoscere le parti del pene, della vulva o della vagina?
«Purtroppo sempre più spesso, il sesso prima di impararlo lo “osserviamo” o peggio ancora arriviamo a “farlo” senza consapevolezza né conoscenze. L’educazione alla sessualità ed affettività purtroppo non è strutturata. Questo comporta che l’unico mezzo educativo disponibile diventa il porno, che di educativo ha ben poco».
Il sesso semplice: quali sono i luoghi comuni falsi più diffusi sulla sessualità maschile e quali quelli su quella femminile?
«I luoghi comuni sulla sessualità che sempre più invadono il web ed i media riguardano quasi tutti la percezione del proprio corpo e le metriche delle performance sessuali. Centimetri, tempi, forme e misure di ogni tipo ossessionano la nostra percezione del sesso. Tutto ciò deriva dalla narrazione tossica della sessualità fatta fino ad oggi da quella che è la cultura mainstream. Forse è il momento di cambiare rotta, proprio partendo dall’osservazione della natura», va avanti l’urologo.
Come si fa a capire quando un uomo è grower o shower?
«Grower e shower sono due termini che vengono attribuiti all’organo genitale maschile per descriverne le proprietà anatomo-funzionali di aumento di volume dallo stato di flaccidità a quello di erezione. Non esiste nessuna formula matematica che ci permetta di poter riconoscere se un uomo è un grower o shower a meno che non lo si veda in entrambi i momenti. Uno studio scientifico americano però ne ha dato una definizione. Ha identificato come grower quegli individui il cui pene varia in lunghezza di almeno 4 cm dallo stato flaccido a quello eretto. Ma anche qui, tutto ciò cambia poco ai fini del benessere sessuale».
Ci sono metodi per allargare o allungare il pene?
«Esistono diversi trattamenti chirurgici (e non) che possono essere utili per aumentare le dimensioni del pene. Nessuno di questi però è a costo zero, soprattutto in termini di risultato finale ed eventuali complicanze. La vera questione è sempre: ma ne abbiamo veramente bisogno? Forse dovremmo cominciare a far capire che non sono i centimetri di pene che renderanno più appagante la vita sessuale», continua Macchione.
Il sesso semplice: ci sono metodi naturali per non rimanere incinta?
«L’uomo ha escogitato tantissimi metodi “naturali” per evitare una gravidanza. Il tasso di efficacia di questi “escamotage” in realtà è molto basso, motivo per il quale sono fortemente sconsigliati. Certo è naturale anche usare un budello ovino a mo’ di condom come contraccettivo (e ne esistono sul mercato), ma non credo mi sentirei molto a mio agio ad usarli. Il metodo naturale più sicuro è l’astensione dai rapporti penetrativi vaginali. Se non si riesce a farne a meno, meglio ricorrere ai metodi non naturali».
La depilazione totale delle parti intime aumenta il rischio di malattie sessualmente trasmissibili?
«Teoricamente no», spiega l’urologo. La depilazione dei genitali non aumenta il rischio di trasmissione di infezioni sessuali, anche se vanno fatte alcune considerazioni:
- si possono creare durante la depilazione delle microlacerazioni, ed in questo caso un lieve rischio potrebbe esserci.
- Il contatto di genitali privi di peluria se non lubrificati creano un maggiore attrito e il rischio “abrasivo” è più alto, motivo per cui un ridotto rischio di IST potrebbe esserci.
Perché per molte donne l’uso del preservativo viene visto come un giudizio sulla propria sessualità?
«Il vero problema è la percezione che abbiamo oggi dell’uso del preservativo. Non è visto come un fantastico dispositivo che ti permette di vivere in modo spensierato e piacevole un rapporto sessuale. Le donne lo vivono semplicemente solo come un mezzo di protezione da IST o gravidanze indesiderate da utilizzare con partner di cui non hai fiducia. Ed è qui il centro della questione, la fiducia riposta nell’altro», conclude Macchione.
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