Da quando la vespa orientalis ha fatto la sua apparizione a Roma si sta parlando molto della sua pericolosità. Sono ormai 400 le segnalazioni arrivate al Comune, che ha reagito istituendo un numero verde. All’800 854 854, i cittadini possono indicare la presenza della vespa orientale e dei suoi nidi. Ma tutta questa preoccupazione ha senso?
Per rispondere alle molte domande che tutti noi ci poniamo, è intervenuto l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che lavora in stretto contatto con il Ministero della Transizione Ecologica (Mite). Gli esperti di questo ente di ricerca nazionale hanno redatto un documento in cui cercano di rispondere in modo pratico ai tanti dubbi.
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La vespa orientalis è già da decenni in Italia
Gli esperti spiegano innanzitutto che non si tratta di una specie “straniera”. La vespa orientale è presente in Italia da moltissimi anni in diverse regioni del Sud come la Campania, la Calabria e la Sicilia. È normale che con il surriscaldamento del pianeta, il clima diventi sempre più caldo anche nelle aree centrali e settentrionali del nostro Paese. Questo è il motivo per cui l’insetto si sta diffondendo e non solo a Roma.
Attenzione ai nidi. Chiamate subito le autorità competenti
Questa vespa assomiglia molto al calabrone. Può raggiungere anche una lunghezza di cinque centimetri. La sua peculiarità è il colore rossiccio del corpo, accompagnata da un’evidente banda gialla nella parte terminale dell’addome. Questo insetto, esattamente come il calabrone, adora costruire il suo nido all’interno di fessure e buchi che può trovare negli alberi, ma anche nelle cantine, nelle soffitte e nelle intercapedini degli edifici.
L’allarme per la riapertura delle scuole
Ad aumentare il rischio delle sue punture c’è anche il ritorno a scuola. Gli edifici sono disabitati da mesi. Questo può rappresentare un pericolo, perché la vespa potrebbe aver nidificato proprio all’interno degli istituti. Se notiamo un nido dobbiamo avvisare immediatamente le autorità locali.
Vespa orientalis: effetti della puntura
La vespa orientalis si ciba anche di carne, quindi può essere attirata dai cumuli di immondizia. Sarebbe questo il motivo per cui sta “conquistando” la capitale. La sua puntura ha effetti simili a quella del calabrone europeo. La differenza è che la sua puntura può causare intossicazione al fegato. Il calabrone è invece pericoloso perché agisce sui centri nervosi. Non c’è un rischio concreto per la vita delle persone, ma può diventare un problema importante per chi sia allergico, per i bambini e per gli anziani. È una specie particolarmente aggressiva nei dintorni del nido e nei confronti delle api.