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Tumore della vescica: se “vedi rosso” fermati e vai dal medico

Una macchia rossa può cambiare la vita di una persona. Migliaia di uomini e donne ogni anno in Italia «vede rosso»: il sangue nelle urine può essere la spia di un tumore della vescica. Un segnale importante, spesso sottovalutato per scarsa conoscenza o paura. Una diagnosi precoce consente di intervenire tempestivamente quando il tumore non è ancora aggressivo e di tenere sotto controllo la malattia. È il messaggio raccontato dal video-spot fulcro della campagna di sensibilizzazione e informazione “Fermati al rosso – Tumore della vescica: un segnale può salvarti la vita”, promossa dall’associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie UROteliali.

Tumore della vescica: se “vedi rosso” fermati e vai dal medico

L’iniziativa ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e la sensibilità della popolazione, dei pazienti e dei medici sul tumore della vescica, sull’importanza di non sottovalutare i sintomi e di rivolgersi al medico di famiglia o all’urologo in presenza di campanelli d’allarme. Il tumore della vescica, chiamato più propriamente carcinoma uroteliale, è il quinto tumore più diffuso in Italia, il quarto nella popolazione maschile. Colpisce dopo i 50 anni di età, più tra gli uomini ma è in aumento anche tra le donne; sono oltre 25.000 i nuovi casi l’anno e più di 313.000 italiani attualmente convivono con una diagnosi di carcinoma uroteliale.

Gruppo San Donato

È un tumore subdolo, poco noto, in cui la sintomatologia, caratterizzata da sangue nelle urine, stimolo frequente e urgenza di urinare, bruciore, dolore pelvico e dolore alla schiena, è sovente sottovalutata dai pazienti e dagli stessi medici. Scoprirlo tempestivamente è fondamentale. Il 60% dei pazienti alla diagnosi presenta una malattia allo stadio iniziale, ma il 90% dei casi ha una ricaduta di malattia nonostante le cure. Il video-spot “Fermati al rosso” è disponibile sul sito della campagna.

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