Utile contro il mal di testa, per alleviare i dolori mestruali e curare i malanni di stagione, la fitoterapia è un trattamento naturale che è usato dal 20% delle persone anche per la salute del cuore. Per esempio, per combattere l’ipertensione o il colesterolo alto.
Sono davvero efficaci?
Ma prodotti erboristici e affini sono efficaci per il cuore, tanto quanto lo sono per dolori e raffreddori? I dati scientifici, per ora, sono ancora pochi, estremamente limitati e non supportano l’uso della fitoterapia nella pratica clinica, in quanto può causare effetti collaterali anche gravi e interagire con i farmaci tradizionali.
Mancano le evidenze cliniche
È quanto emerge da una ricerca svolta presso l’Università Cattolica di Roma e pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology, in cui sono stati presi in esame i dati in merito a 42 sostanze erboristiche usate per il trattamento di malattie cardiovascolari, tra cui ipertensione, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica, colesterolo e trigliceridi, e malattie vascolari.
Qualche impatto su pressione e glicemia
Tra i fitoterapici esaminati, quelli che potrebbero avere un’azione benefica sui livelli di pressione arteriosa e di lipidi nel sangue e sul controllo glicemico sono l’olio di semi di lino, il cardo mariano, i semi d’uva, il tè verde, il biancospino, l’aglio e la soia, ma mancano studi clinici ampi e definitivi. Per altre erbe, quali astragalo, ginseng e ginkgo biloba, i dati disponibili su presunti benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare sono ancora meno.
I pericoli della cura fai-da-te
Quindi sì ai fitoterapici da affiancare ai farmaci per salvaguardare la salute del cuore, ma sempre sotto il controllo medico. Il rischio delle cure domestiche fai-da-te è che «chi ne fa uso può addirittura arrivare a sospendere le cure tradizionali senza avvertire il proprio medico, mettendo a repentaglio la propria salute» spiega Graziano Onder del Centro di Medicina per l’Invecchiamento.
Informare sempre il medico
«Un rimedio o un farmaco naturale non è necessariamente sicuro. È sempre importante informare il medico se si sta usando uno di questi rimedi erboristici, in quanto il loro utilizzo può portare conseguenze negative per la salute», aggiunge Onder.
La diffusione della fitoterapia
Nonostante l’incertezza scientifica, negli Stati Uniti si stima che circa il 15-20% della popolazione faccia uso di prodotti fitoterapici per la salute del proprio cuore e una persona su cinque abbia fatto uso di un fitoterapico almeno una volta nella vita. In Italia, invece, secondo gli ultimi dati Eurispes circa il 21% dei cittadini fa uso di medicinali non convenzionali.
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