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Aspirina sconsigliata agli adulti sani per prevenire problemi cardiaci

Dopo l'Associazione dei Cardiologi Americani, anche la Task Force per la medicina preventiva degli USA sostiene che le persone sane non debbano assumere il farmaco come prevenzione primaria

Aspirina per prevenire malattie cardiache. Arrivano nuove linee guida per l’uso di questo farmaco, specie nella sua versione a basso dosaggio. Chi ha da 60 anni in su nella maggior parte dei casi non deve assumere quotidianamente un’Aspirina come prevenzione primaria dei problemi cardiaci. Se si hanno dai 40 ai 59 anni di età, sarà il medico curante a decidere se assumerla in particolari circostanze.

Aspirina per prevenire malattie cardiache: invecchiando, aumenta il rischio di effetti collaterali

Dopo anni di raccomandazioni ad assumere l’Aspirina per prevenire gli attacchi cardiaci e l’ictus, gli scienziati ora hanno visto che i benefici per le persone sane sono pochi. Di contro questa pratica può contribuire ad alzare il rischio di sanguinamento nello stomaco o nel cervello. Queste probabilità aumentano invecchiando. Anche l’American Heart Association qualche settimana fa era arrivata alle stesse conclusioni.

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Se non si hanno fattori di rischio, meglio evitare di prenderla

«Se si è in salute e si hanno 40 anni, non si hanno fattori di rischio importanti, l’assunzione di questo farmaco può dare più problemi che benefici. Steven Nissen è primario di Medicina Cardiovascolare alla Cleveland Clinic e ha partecipato alla stesura di queste nuove linee guida. «Le persone devono capire che l’Aspirina non è una terapia innocua». Le nuove raccomandazioni sono state pubblicate sulla rivista scientifica JAMA.

Aspirina per prevenire malattie cardiache: se si hanno avuto eventi può restare utile la sua assunzione 

Se però avete avuto un attacco cardiaco, un ictus o un altro problema cardiaco o circolatorio, non smettete di assumere l’Aspirina e affidatevi al parere del vostro medico.

«Nella prevenzione secondaria l’Aspirina resta importante. Se avete uno stent, o avete avuto un evento cardiaco, assumere questo farmaco funziona».

L’Aspirina evita che il nostro corpo rilasci alcune sostanze naturali che causano dolore e gonfiore. Può anche impedire che si formino dei grumi nel sangue. Questo è il motivo per cui i medici la consigliano da anni per prevenire le malattie cardiovascolari.

Il ruolo centrale del medico curante nel prendere la decisione

Secondo queste nuove raccomandazioni, il medico può voler considerare una terapia con l’Aspirina se avete tra i 40 e i 59 anni e siete a rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare. Specialmente se il rischio di avere un attacco cardiaco o un ictus nei prossimi dieci anni è più alto del normale. Il calcolo si fa mettendo a confronto alcuni fattori come l’età, il sesso, l’etnia, i livelli di colesterolo, la pressione sanguigna, l’uso di farmaci, la glicemia e l’abitudine del fumo.

Aspirina per prevenire malattie cardiache: effetti rari, ma crescono con l’età

I ricercatori hanno rivisto diversi esperimenti clinici importante sull’uso dell’Aspirina a bassa dose. Si è partiti dalla constatazione che anche se c’è un abbassamento del rischio di infarto e ictus, non c’è una significativa diminuzione della mortalità. L’uso di aspirina a basso dosaggio aumenta anche il rischio di sanguinamento.

I problemi di sanguinamento nelle persone che non hanno un alto rischio, come chi ha l’ulcera o l’uso dei farmaci antinfiammatori non steroidei o il cortisone, sono rari, ma questo rischio cresce con l’età.

Le malattie cardiovascolari restano la prima causa di morte in Italia. Sono oltre 230.000 le persone che per questi problemi perdono la vita.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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