I benefici del limone sono tanti e promettenti. Può essere raccolto tutto l’anno, il che consente di trovarlo in vendita sempre fresco. «Nella letteratura dietetica e culinaria prevale l’arancia amara, mentre il limone rimane sottotraccia fino all’età moderna avanzata», dice Laura Prosperi, esperta di storia dell’alimentazione, oltre che coordinatrice e docente del master Cibo e società dell’Università di Milano-Bicocca.
«A decretare il successo di tale frutto fu James Lind. Il medico scozzese nel 1747 dimostrò, tramite un esperimento, che il succo di limone era in grado di prevenire e curare lo scorbuto. Si tratta di una malattia causata dalla carenza di vitamina C di cui soffrivano i marinai che, durante i lunghi viaggi in nave, non disponevano di frutta e verdura fresche. La scoperta ampliò notevolmente il mercato italiano, e siciliano in particolare, di questi agrumi, che cominciarono a essere molto richiesti dalla marina britannica e da altri committenti».
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Benefici del limone: vitamine, sali minerali e antiossidanti
Dal ‘700 in poi tale frutto ha cominciato a essere sempre più utilizzato. Le sue virtù salutistiche sono state conosciute e apprezzate, al punto da essere oggi considerato un super food. Composto da quasi il 90% di acqua e da un modesto contenuto di zuccheri semplici (fruttosio) e di fibre (in particolare pectina), contiene:
- le vitamine C (acido ascorbico),
- vitamina A (retinolo),
- la vitamina B3 (niacina),
- vitamina B1 (tiamina),
- vitamina B2 (riboflavina),
- piccole quantità di minerali. I più presenti sono potassio, magnesio, fosforo.
Irrisorio l’apporto calorico, che si aggira sulle 11 calorie per 100 grammi. Deve il suo colore giallo intenso ai bioflavonoidi, composti che contengono il flavone, un pigmento naturale che conferisce la tonalità dorata. Esiste anche una varietà di limone rosso, il cui succo risulta più dolce.
Il limone va usato sempre a crudo
«Al pari delle arance, il limone è ricco di vitamina C», dice Enzo Spisni, che dirige il Laboratorio di Fisiologia Traslazionale e Nutrizione del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali dell’ Università di Bologna. «È essenziale per rinforzare il sistema immunitario e formare il collagene, una proteina utile per prevenire l’invecchiamento cutaneo e favorire la cicatrizzazione di ferite e ustioni. Inoltre, contrasta l’anemia, facilitando l’assorbimento da parte dell’intestino del ferro cosiddetto non eme, contenuto soprattutto negli alimenti di origine vegetale, ma anche nella carne e nel pesce».
Ecco perché, per assimilare il minerale, una spruzzata di limone su spinaci, rucola e legumi certo non guasta. Per mantenere inalterato l’apporto di vitamina C il consiglio è quello di impiegare il succo dell’agrume sempre a crudo, perché il calore disperde il prezioso micronutriente. Essendo un ottimo esaltatore di sapidità, il limone permette anche di azzerare o ridurre l’aggiunta di sale, a tutto vantaggio della salute.
Benefici del limone: l’importanza antimicrobica dell’acido citrico
Un altro componente caratteristico di questo super food è l’acido citrico. È un antimicrobico presente nella polpa in grado di contrastare i batteri, come per esempio lo streptococco. Questo batterio, una volta giunto nel nostro intestino, si posiziona all’interno di piccole nicchie, chiamate biofilm, dove pure gli antibiotici faticano a penetrare. Proprio per la presenza di questo acido, il limone ha un pH molto basso, in grado di inattivare gli enzimi (polifenolossidasi) responsabili del tipico imbrunimento che compare sui vegetali sbucciati e lasciati a contatto con l’aria.
Ecco allora che basta qualche goccia di succo per prevenire l’inscurimento che fa capolino su mele, pere o sui carciofi tagliati. L’acido citrico è anche fondamentale nella marinatura, un processo che denatura le proteine presenti nella carne e nel pesce facendoli diventare più teneri e succosi. Infine, è proprio l’elevata concentrazione di tale sostanza a rendere una bella spremuta di limoni particolarmente fresca e dissetante.
Come fare una limonata perfetta
Una super limonata si ottiene facendo bollire per 5 minuti in un po’ d’acqua le scorze di limone rigorosamente non trattato e aggiungendo, non appena il liquido si sarà intiepidito, il succo spremuto e un pizzico di bicarbonato di sodio, un sale in grado di neutralizzare l’acidità dell’acido citrico. «La reazione chimica, che si manifesta sotto forma di bolle e schiuma genera il citrato di sodio. Si tratta di un composto non acido che rende la bevanda adatta anche per chi soffre di bruciori allo stomaco o di gastrite».
I benefici del limone: i segreti della scorza
Un’ulteriore sostanza importante contenuta nell’agrume è il limonene. È un composto oleoso della famiglia dei terpeni, presente nelle vescicole della scorza, che vanta proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. «Questa molecola viene assimilata dall’organismo solo in parte. Il resto rimane nell’intestino, dove, entrando in contatto con il microbiota, contrasta l’infiammazione cronica correlata alla sindrome metabolica», continua Spisni.
Uno studio pubblicato nel 2021 su Pharmaceutics e condotto proprio da Spisni e dal suo gruppo di ricercatori su topi obesi ha dimostrato che la somministrazione per 84 giorni consecutivi di limonene ha migliorato il microbiota dei roditori al punto da incrementare il loro metabolismo, contrastando così gli effetti deleteri di un regime dietetico sbilanciato e ricco di lipidi.
Limone e cancro
In particolare, gli esperti hanno osservato che i topolini che assumevano la sostanza erano più magri e accumulavano meno grasso all’interno del fegato rispetto agli animali che non la ricevevano. Attualmente è in corso nell’ateneo bolognese uno studio analogo sui pazienti. Vari esperimenti nel mondo stanno, inoltre, indagando le proprietà antitumorali della molecola.
Uno studio pubblicato nel 2013 su Cancer Prevention Research è stato condotto dai ricercatori del Cancer Center dell’Arizona, negli Stati Uniti. I ricercatori hanno analizzato i dati di 43 donne con tumore al seno che hanno assunto due grammi di limonene al giorno per due o sei settimane. I risultati hanno evidenziato che il composto si è distribuito nel tessuto mammario, limitando la proliferazione delle cellule cancerogene. Ulteriori ricerche, realizzate sui topi, hanno dimostrato che la molecola è in grado di rallentare l’espansione del cancro del pancreas, dello stomaco, del colon, della pelle, del fegato. Inoltre riuscirebbe anche a ridurre la formazione e la progressione di tumori negli animali esposti a sostanze cancerogene.
Limone: come sceglierlo
Per sfruttare al meglio tutti i benefici dei limoni è importante sceglierli con cura sul bancone del fruttivendolo o al supermercato. Un buon limone dovrebbe essere sodo, con una buccia non secca, di colore uniforme e senza macchie. In più dovrebbe presentare un gradevole profumo. In caso contrario, il rischio è che la permanenza in magazzino, il trasporto prolungato, la raccolta anticipata o la maturazione nelle celle ne abbiano compromesso la qualità.
È buona abitudine leggere sempre le etichette o i cartelli esposti sulle cassette. È obbligatorio indicare gli eventuali trattamenti a cui i limoni sono stati sottoposti. Dopo il raccolto per evitare le muffe questi agrumi possono essere trattati con sostanze chimiche o agenti conservanti, come antimicotici o cere, che rendono la buccia non commestibile e, quindi, non utilizzabile. Per andare sul sicuro meglio optare sempre per i limoni biologici, che non ricevono sostanze di rivestimento né antiparassitari. Una volta acquistato, il frutto si conserva a temperatura ambiente per circa due settimane e in frigo fino a sei.