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Negli ultimi anni l’aloe ha conosciuto un successo commerciale crescente, tanto che il giro d’affari a livello mondiale è stimato superiore agli 11 miliardi di euro. Anche in Italia l’aloe è una delle piante medicinali più amate: dai supermercati alle farmacie, è un susseguirsi di prodotti e integratori che vantano innumerevoli proprietà. Tra queste c’è anche l’azione lenitiva sulla mucosa gastrica, come ci spiega Alessandro Colletti del dipartimento di Scienze e Tecnologie del farmaco dell’Università degli Studi di Torino e segretario della Società Italiana dei formulatori Nutraceutica.
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Aloe: azioni lenitive anche per la mucosa gastrica
«Da una parte abbiamo un ruolo meramente gastroenterologico, per esempio per il trattamento della dispepsia o di alcune ulcere gastriche. Ci sono degli studi che sottolineano come estratti a base di aloe, in particolar modo titolata in questo polisaccaride che è l’acemannano, possano proteggere la mucosa in pazienti che soffrono di dispepsia o reflusso gastroesofageo. Stimolano inoltre la sintesi di collagene e l’attività dei fibroblasti che promuovono a loro volta una fase di rimodellamento dei processi riparativi delle ulcere. Questa è un’indicazione che possiamo definire certa e accettata dalla comunità scientifica».
Una pianta che spegne i bruciori di stomaco e le gastriti
«L’aloe è utile nei casi di ulcera gastrica, pirosi gastrica e in generale dove c’è un danno alla mucosa gastrica. Può essere anche diretto, quindi un’ulcera dettata da stress, oppure da un agente patogeno come l’helicobacter pilori, ma anche il reflusso gastroesofageo stesso che porta una parziale erosione o piccolo danno alla mucosa: in questo caso l’aloe è assolutamente indicata».