Ci sono momenti in cui da giovani, durante gli studi, ci si trova in difficoltà la concentrazione diminuisce, si fa fatica a capire subito le cose, la memoria non risponde prontamente, ci si scoraggia e sembra di non farcela pi da soli. Mi capitò questo momento in seconda liceo, avevo 15 anni e quell’anno mi bloccai sul latino, una materia che non riusciva a interessarmi e, non trovando il giusto modo per studiarla, racimolavo delusioni con votacci e cocenti rimproveri dei genitori. Fu così che i miei decisero di farmi aiutare con lezioni private da una insegnante che dicevano essere piuttosto brava. Ma la cosa non funzionava perchè, non riuscendo a trovare uno stimolante interesse, continuavo a fare orrende traduzioni e raccogliere insuccessi. L’insegnante privata, forse anche lei in un periodo difficile della sua vita, cominciò ad aggredirmi con ingiurie e urla a ogni lezione e io cominciai a odiare ancora di più quelle ore di tortura. Probabilmente avrei avuto bisogno di un po’ più di tempo per capire e trovare il modo di reagire e superare il problema. Invece dopo un paio di mesi l’insegnante, forse stanca di insegnare, a sorpresa chiamò i miei genitori e comunicò loro che io non ero portato per il liceo, quindi per evitare ulteriori delusioni sarebbe stato opportuno farmi
passare a delle scuole professionali, più adatte alle mie capacità.
La società, disse, non ha bisogno solo di laureati. Naturalmente le lezioni si interruppero, la mia non era una famiglia agiata e quelle lezioni private erano un importante impegno per la nostra economia. Io fui fortemente colpito nell’orgoglio da quel superficiale giudizio, il mio sogno era continuare a frequentare il liceo, poi l’università e riuscire a laurearmi in medicina. No, non mi sentivo incapace! Nei giorni successivi da solo ripresi il libro di
latino e con rabbia cominciai a capire. Quell’anno fui promosso e gli anni successivi di liceo passarono veloci. Dopo sei anni mi laureai in Medicina… Pochi giorni fa è entrata nel mio studio una signora per un problema cronico alla pelle, era proprio lei anche se non la vedevo da più di quarant’anni: l’insegnante di ripetizioni di latino. Lei non si è ricordata di me e sarebbe stato impossibile riconoscermi, mi ha visto per soli due mesi quando avevo 15 anni.
Quasi sicuramente guarirò la sua dermatite che nessuno finora riuscito a risolverle.
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