Basta che la temperatura si avvicini ai cinque gradi e a molte persone iniziano a lacrimare gli occhi. Come mai? Come proteggere gli occhi dal freddo e come intervenire quando il disturbo è serio? Risponde Edoardo Ligabue, responsabile della Divisione di oculistica del Centro diagnostico italiano (Cdi) di Milano (puoi chiedergli un consulto qui).
Perché con il freddo lacrimano gli occhi?
Il freddo irrita gli occhi perché genera infiammazione, anche in chi ha gli occhi sani. È tipico dello sciatore, non subito, ma dopo qualche discesa, e se non indossa una maschera, avere gli occhi che piangono come fontane. Questa reazione è quindi normale in determinate condizioni.
I nostri occhi sono protetti dall’ambiente esterno da un film lacrimale che forma un velo sulla superficie dell’occhio. Questa pellicola lo ripara dagli agenti irritativi come il freddo e il caldo, lo smog e la polvere. In caso di alterazione della qualità o della quantità del film lacrimale, i nostri occhi sono meno protetti. Quindi, l’ambiente stesso può essere motivo d’infiammazione o irritazione dell’occhio.
Quando l’occhio s’irrita, si difende lacrimando per far “uscire” la causa dell’irritazione e per ricreare un velo protettivo. Questo fenomeno è molto comune, ma diventa anormale nel momento in cui diventa fastidioso: ad esempio appena esco di casa, o leggo, gli occhi, o uno soltanto, lacrimano abbondantemente. Questi sono sintomi di alterazione del film lacrimale, meglio conosciuta come sindrome da occhio secco marginale.
Quali sono le cause di alterazione?
Il film lacrimale ha un’alterazione multifattoriale che va dal naturale invecchiamento agli sbalzi ormonali, da una scarsa idratazione al malassorbimento (ad esempio disturbi gastrointestinali e gastrite) che rende le lacrime più acide e meno idratanti provocando bruciore e secchezza.
La causa più comune è il rapporto all’interno delle lacrime tra l’acqua e i grassi. Le lacrime sono formate da due strati: uno di acqua e uno oleoso che impedisce al primo di evaporare. Nell’80 per cento dei casi, un’alterazione dello strato oleoso provoca un riassorbimento dell’acqua: l’occhio si disidrata, s’irrita e piange.
Molte persone soffrono di alterazione del film lacrimale, ma non ne sono a conoscenza o sottovalutano il disturbo che negli ultimi anni ha registrato un notevole aumento. Questo soprattutto perché l’ambiente, essendo inquinato, è sempre più irritante. Il clima molto secco, e soprattutto il sale sparso sulle strade durante la stagione fredda, contribuisce a creare un inquinamento che è molto irritante per gli occhi.
Se la lacrimazione è abbondante, come possiamo controllarla?
La prima attenzione è allo stile di vita: osservare una dieta equilibrata, bere molta acqua ed evitare lo stress. Se il disturbo è lieve, si può provare a utilizzare un collirio da banco, prima di uscire di casa o comunque prima di trovarsi nella condizione che genera irritazione. Se il disturbo non si risolve, è consigliabile rivolgersi a un oculista che prescriverà un collirio che ripristini la corretta fisiologia della lacrima, dopo aver diagnosticato il tipo di alterazione.
Se queste terapie non sono state efficaci, ci si può sottoporre a un vero e proprio trattamento con la luce pulsata, che ricondiziona le ghiandole a produrre un corretto ed equilibrato strato oleoso. Si tratta di un intervento sicuro, non doloroso, che utilizza dei flash luminosi sulle ghiandole per stimolarle a lavorare correttamente.
Il freddo può causare la rottura dei capillari degli occhi?
In caso di capillari fragili, la rottura può avvenire a causa dello sbalzo di temperatura: il freddo provoca una vasocostrizione, ma quando si torna al caldo, il capillare è stimolato a dilatarsi e se è fragile può rompersi. La conseguenza è la tipica chiazzetta rossa al lato dell’occhio, chiamata emorragia sottocongiuntivale, che non crea nessun disturbo, a parte il danno estetico, e che si riassorbirà naturalmente nel giro di una settimana, senza conseguenze.
Aggrava determinate patologie?
Sicuramente il freddo aggrava un problema di film lacrimale in caso si soffra di sindrome dell’occhio secco. In caso di congiuntivite o infezione batterica, il freddo non aiuta perché aumenta l’infezione. Le patologie serie degli occhi, come ad esempio glaucoma o cataratta, non sono influenzate dal freddo, così come i difetti visivi (miopia ecc).
Approfittiamo per ricordare che anche in inverno gli occhiali da sole sono indispensabili…
I raggi ultravioletti sono dannosi e irritanti e in alta montagna sono molto più forti. È imperativo proteggere gli occhi con gli occhiali da sole e sulle piste da sci con una mascherina, in questo modo ovvieremo al problema non soltanto degli ultravioletti, ma anche del freddo. Gli ultravioletti sono più dannosi del freddo, che irrita la superficie dell’occhio, perché penetrano più a fondo alterando il cristallino e irritando la cornea.
Eliana Canova
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