Un giramento di testa quando ci alziamo in piedi. È capitato praticamente a tutti. Ci alziamo da terra o da una sedia e improvvisamente ci gira la testa, perché abbiamo le vertigini. In alcuni casi ci basta attendere un minuto, perché passi questa sensazione, altre si arriva fino allo svenimento. Nella maggior parte dei casi si tratta di ipotensione ortostatica. In pratica si abbassa in modo veloce e significativo la pressione sanguigna a causa di un rapido spostamento del corpo. In genere non c’è nulla di cui preoccuparsi. Altre volte bisogna fare più attenzione.
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Giramento di testa: cos’è l’ipotensione ortostatica?
Ad aiutarci nell’affrontare questa condizione è arrivato uno studio svolto in Canada dall’Università di Calgary. Come si diceva, tra le principali indiziate c’è l’ipotensione ortostatica. Avviene quando la pressione sistolica, la massima per intenderci, si abbassa di almeno 40 mmHg e la diastolica, quindi la minima, di almeno 20 mmHg. Lo studio in questione stima che 4 persone su 10 soffrono di una forma di ipotensione ortostatica sarebbe ben il 40% della popolazione generale, con sintomi di entità differente. Attenzione, perché questo disturbo non riguarda solo le persone che abbiano la pressione alta, può colpire chiunque. Più a rischio le persone anziane.
Tra le cause un’importante vasodilatazione
Questa importante mutazione nei valori è in genere dovuta al fatto che i muscoli sono attivati in modo repentino per passare dalla posizione supina o seduta a quella eretta. La vasodilatazione eccessiva, che ne consegue, è responsabile della rapida e significativa diminuzione della pressione La spiegazione, dunque, si troverebbe nello sforzo dei muscoli: per questo gli autori hanno pensato di prevenire il problema agendo proprio su di loro e attivandoli in maniera mirata, sia prima sia dopo che ci siamo alzati.
Giramento di testa quando ci alziamo: ecco cosa fare
I ricercatori in forza all’università canadese hanno analizzato i dati di 22 donne con un’età media di 32 anni, che soffrivano di svenimenti a seguito di questa condizione.
Ci sono due metodi per evitare questa situazione secondo gli autori di questo studio. In entrambi i casi non si tratta di farmaci, ma di semplici manovre, che ovviamente non ha alcun effetto indesiderato:
- il protocollo PREACT: si basa sulla pre-attivazione dei muscoli, quando si è ancora seduti o sdraiati. Le volontarie alzavano e abbassavano le ginocchia diverse volte e poi si alzavano in piedi. In questo caso aumenta la gittata cardiaca,
- il TENSE: una volta in piedi si tendono e si allungano i muscoli delle gambe. Appena ci si è alzati bisogna incrociare le gambe, per poi tornare nella posizione con le gambe dritte, allungandole. In questo caso aumenta la gittata sistolica.
Il ruolo dei barocettori
In entrambi i casi i sintomi sono decisamente più blandi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Heart Rhythm, l’organo di stampa della Società di Elettrofisiologia Cardiaca e della Società di Elettrofisiologia Congenita e Pediatrica.
Com’è noto nel nostro corpo ci sono i barocettori. Si tratta di sensori naturali, sensibili alle variazioni della postura che hanno il compito di adattare velocemente la risposta pressoria. Questi barocettori funzionano meno bene con l’avanzare dell’età. Anche alcuni farmaci però possono intervenire, così come alcune malattie come quelle cardiovascolari e neurologiche, come il Parkinson.