Fermenti lattici e Covid: sono davvero utili? Il ruolo della flora intestinale è ormai al centro di studi che riguardano quasi qualsiasi condizione. Sistema immunitario, depressione e ansia, diabete, malattie cardiovascolari e neurologiche. Ora uno studio sostiene che i “batteri buoni” che si trovano nell’intestino aiutino ad accelerare la guarigione da Covid.
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Flora intestinale, microbioma e microbiota
La flora intestinale non è altro che l’insieme dei batteri che vivono nel nostro intestino. In realtà il termine scientifico è microbiota intestinale. Sono miliardi di batteri, funghi, virus e protozoi. Il peso totale è di 1,5 chilogrammi in un adulto. Il microbioma è invece il patrimonio genetico del microbiota.
Secondo la nuova ricerca assumere delle capsule di probiotici farebbe accelerare la ripresa post Covid. Queste capsule sono vendute senza ricetta nelle farmacie, ma anche in molti supermercati. Qui puoi leggere la differenza tra prebiotici e probiotici.
Fermenti lattici e Covid: guarigione più veloce
I ricercatori dell’Università di Plymouth in Inghilterra hanno analizzato i dati di un gruppo di 300 pazienti Covid con un’età tra i 16 e i 60 anni. Tutti erano risultati positivi a un test molecolare. Nessuno ha avuto la necessità di andare in ospedale. Insieme a loro un altro gruppo con le stesse caratteristiche. Il primo gruppo ha assunto una capsula di probiotici, mentre il secondo un placebo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Gut Microbes.
Il team di ricerca ha dimostrato che il 53% di coloro che hanno assunto il probiotico non aveva alcun sintomo di Covid entro un mese. Il secondo gruppo si fermava al 28 per cento.
Il supplemento usato, Probio7 AB21, contiene quattro catene di batteri vivi, di cui tre lactobacilli.
Fermenti lattici e Covid: il ruolo dei lactobacilli
Già dieci anni fa una ricerca svolta nei Paesi Bassi aveva dimostrato che i lactobacilli producono sostanze che possono comunicare con le cellule nervose e ridurre l’infiammazione cronica associata a molte malattie. Altri studi hanno dimostrato che chi soffre di Long Covid ha bassi livelli di questi fermenti lattici vivi nell’intestino.
Oltre al fatto che i volontari del primo gruppo guarissero prima, mostravano di avere una carica virale più bassa. Sappiamo che al contrario una carica virale alta non solo ci rende più contagiosi, ma generalmente dà sintomi più severi della malattia.
I probiotici sono in grado di modificare il microbioma intestinale. In questo modo il sistema immunitario è più forte e i livelli di infiammazione sono più bassi.
I limiti dello studio
Lo studio non prende in considerazione persone più anziane di 60 anni, che sappiamo essere tra le categorie a rischio per lo sviluppo di sintomi importanti di Covid. Inoltre i ricercatori non ci dicono se i volontari seguiti siano stati vaccinati o meno. Va ricordato poi che i fermenti lattici devono essere usati con grande cautela nelle persone immunodepresse.