Podcast

Alzheimer: messo a punto un vaccino che potrebbe guarirlo

video
play-rounded-fill

La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Un vaccino contro l’Alzheimer, è questa l’ottima notizia che arriva dalla ricerca per contrastare questa malattia degenerativa che solo nel nostro paese colpisce 600.000 persone. A metterlo a punto, un team di ricercatori inglesi, dell’Università di Leister e tedeschi del Centro Medico Universitario di Gottingen. Secondo i primi dati, il gruppo di studio ha identificato un farmaco capace di limitare i danni della proteina beta-amiloide che contribuisce, insieme ad altri fattori, al declino cognitivo del cervello. Siamo però al primo livello di test, occorreranno ulteriori studi prima di poter affermare che il vaccino sia efficace e sicuro sull’uomo.

Gruppo San Donato

Alzheimer: la malattia

È il tipo più comune di demenza. È una patologia progressiva del cervello che peggiora lentamente ma inesorabilmente distruggendo la memoria, il pensiero e le abilità linguistiche. Attualmente non esistono trattamenti efficaci per prevenire, rallentare o invertire la malattia. Uno dei segni distintivi della malattia di Alzheimer è l’accumulo di strutture anormali, chiamate placche amiloidi, nel cervello. Il nuovo vaccino colpisce le diverse forme solubili della proteina beta-amiloide, che a detta di molti esperti, potrebbero essere la variante più dannosa per le cellule cerebrali.

Lo studio sugli anticorpi dei topi

Negli studi clinici, nessuno dei potenziali trattamenti fino ad oggi ha mostrato molto successo in termini di riduzione dei sintomi dell’Alzheimer: alcuni hanno persino causato effetti collaterali negativi. Si è deciso per un approccio diverso: è stato identificato un anticorpo nei topi che neutralizzerebbe le forme troncate di beta-amiloide solubile ma non si legherebbe né alle forme normali della proteina né alle placche. La novità straordinaria è che se questi risultati saranno confermati da nuovi studi e si potrà procedere con le vaccinazioni contro questa patologia prima che compaiano i sintomi.

Leggi anche…

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio