Il picco dell’influenza è atteso per la fine di gennaio ma sono già milioni gli italiani costretti a letto con tosse, raffreddore e febbre alta. Ma quando la temperatura si alza, sfiorando anche i 39 gradi, possiamo usare gli antibiotici o è meglio evitare?
In questo articolo
Gli antibiotici combattono solo le infezioni batteriche
«Gli antibiotici combattono solo le infezioni batteriche e l’influenza non è causata da un batterio, ma da un virus» spiega Aurelio Sessa, medico di famiglia e presidente della Società italiana di medicina generale (Simg).
A causa dell’utilizzo sbagliato degli antibiotici, negli ultimi anni in Italia stanno aumentando i casi di resistenza antibiotica. Ma questi farmaci, come sottolinea l’Agenzia italiana nel farmaco, vanno usati soltanto su prescrizione medica e per curare le infezioni causate da batteri (e non da virus). Tra le più note, cistite, tonsillite con placche e febbre, polmonite, alcuni tipi di otite. Talvolta, vengono anche consigliati in via preventiva da dentisti e chirurghi in casi di intervento, per evitare complicazioni post operatorie. Gli antibiotici sono quasi sempre prescritti per via orale (capsule per gli adulti, sciroppo per ragazzi e bambini), specificando la durata della cura, di solito mai inferiore a cinque giorni (ne esistono alcuni di ultima generazione efficaci anche in tre giorni).
Per la febbre alta servono gli antipiretici
Per abbassare la febbre alta ci sono gli antipiretici, di solito consigliati quando il termometro supera i 38 gradi.
Quali principi attivi devono contenere?
I principi attivi più usati, in commercio anche come farmaci generici o equivalenti, sono:
- Ibuprofene (per esempio Brufen, Moment, Subitene) – l’ibuprofene è un principio attivo appartenente al gruppo dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Paracetamolo (per esempio Tachipirina, Efferalgan, Sanipirina, Iodosan Influmed) – il paracetamolo non ha un’azione antinfiammatoria, ma svolge un’attività analgesica che lo rende utile nel trattamento di disturbi artritici e muscoloscheletrici.
- Acido acetilsalicilico (per esempio Aspirina, Vivin, AcAcet, Carin) – L’acido acetilsalicilico è principio attivo dotato di attività antinfiammatoria, analgesica e antipiretica. Inoltre – quando utilizzato a piccole dosi – può esercitare anche un’azione antiaggregante piastrinica.
- Naproxene (Synflex, Momendol) – come l’acido acetilsalicilico, svolge un’azione
- antinfiammatoria, analgesica e antipiretica.
In tutti i casi è necessario rispettare i dosaggi consigliati sul bugiardino, distanziando le dosi di almeno 4-6 ore una dall’altra.
Leggi anche…
None found