Perché quando ci innamoriamo abbiamo le «farfalle nello stomaco»? Come mai, quando incontriamo una persona speciale si scatena il «batticuore»? E che dire delle gambe che fanno «giacomo giacomo» quando ci avviciniamo al primo appuntamento? Questi modi di dire, entrati da tempi immemori nel gergo comune, raccontano il variegato mondo dei sentimenti umani, strappando anche qualche sorriso. Pochi sanno, però, che dietro alle emozioni così ben descritte da queste espressioni si nascondono dinamiche corporee ben precise, difficilmente rappresentabili in altro modo. Simone Ventra, Responsabile della Cardiologia di D’Amore Hospital di Taranto, racconta quali processi intervengono nell’organismo quando si provano amore, agitazione, passione e così via.
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Cosa succede al corpo quando si provano le «farfalle nello stomaco»?
«Il corpo umano subisce dei cambiamenti legati al rilascio di alcune sostanze, in relazione a stimoli diversi, sia fisici, sia emotivi. L’amore, infatti, non è solo una questione di cuore, ma anche mentale e viscerale. Ciò che proviamo ha ripercussioni anche a livello fisico. Alcuni “sintomi” dell’amore ci aiutano anche a
capire cosa proviamo per qualcuno. Tra questi, uno dei più comuni, sono le cosiddette “farfalle nello stomaco”», interviene Ventra. «L’apparato digerente risponde ogni qualvolta si provano emozioni forti: questo perché il tratto digerente si contrae o si rilassa a seconda dell’occasione in risposta all’attivazione del sistema nervoso autonomo. È risaputo che le pareti dell’apparato digerente ospitano dei neuroni in comunicazione con il cervello: le “farfalle nello stomaco” sono la risposta manifesta dell’attivazione cerebrale all’innamoramento. Ricordiamo che ogni manifestazione viscerale del nostro corpo è un residuo della nostra evoluzione: si tratta di manifestazioni che servono a metterci in allerta. In particolare il meccanismo delle “farfalle nello stomaco” è un’attivazione del sistema nervoso autonomo mediante la produzione di adrenalina e cortisolo».
Cosa succede al corpo quando si prova il «batticuore»?
«Il batticuore è una manifestazione di uno stress emotivo, sia esso positivo o negativo. Le palpitazioni
sono dunque un “sintomo” frequente sia per l’innamoramento sia per la paura. Si tratta di una risposta incondizionata del nostro sistema nervoso centrale che lancia una sorta di segnale di allerta attivando le ghiandole surrenali (localizzate sopra i reni), le quali innescano il rilascio di sostanze chiamate catecolamine (come adrenalina e noradrenalina) e cortisolo», racconta il dottore. «Una vera e propria tempesta ormonale che alza la pressione arteriosa e aumenta la frequenza cardiaca. In generale il batticuore e la tachicardia sono le conseguenze di un’accresciuta secrezione di adrenalina. Bisogna chiaramente distinguere il batticuore come risposta a uno stress fisico o emotivo dalle aritmie “patologiche” che possono essere secondarie a cardiopatie o ad altre ause come anomalie legate ad un cattivo funzionamento della tiroide, ad alterazioni degli elettroliti o a volte più semplicemente a disturbi gastrici».
Cosa succede al corpo quando le gambe fanno «giacomo giacomo»?
Un’ulteriore particolarità delle nostre reazioni corporee alle emozioni forti è legata a un altro modo di dire: avere le gambe che fanno «giacomo giacomo». Questa espressione si associa a una condizione di gambe che cedono e tremano e può tradursi in un approccio estremamente timido a una situazione che crea agitazione. «Senza dubbio l’innamoramento è una delle esperienze più belle e sconvolgenti della nostra vita, non solo a livello mentale ma anche e soprattutto fisico, anche se a giudicare dai “sintomi” parrebbe tutt’altro che un bel momento: si manifestano insonnia, mani sudate, inappetenza, sensazione di “farfalle nello stomaco”, tremolio e indebolimento alle gambe. Il tutto è legato alla tempesta chimica che ci investe quando ci troviamo ad affrontare una situazione di stress emotivo. Questo perché il nostro corpo è una sorta di specchio di quanto succede al suo interno: si tratta anche in questo caso di reazioni innate che formano una memoria fisica rispetto alle nostre reazioni ad emozioni forti», spiega il cardiologo.
Qual è il ruolo del cervello nel processo di innamoramento?
Cuore e cervello hanno un legame nella sfera emotiva. Ma a livello chimico-fisico, cosa li lega quando si
provano emozioni forti? «Il cuore è per eccellenza l’organo umano associato al sentimento dell’amore. Tuttavia, nell’ambito delle neuroscienze, è stato recentemente dimostrato che in realtà è nel cervello che avvengono cambiamenti importanti quando ci si innamora. Nonostante sia d’uso comune attribuire al cervello principalmente le funzioni di ragionamento e di logica, è invece l’attivazione cerebrale che scatena una serie di manifestazioni collegate all’innamoramento, quali mani che sudano, euforia e le sopracitate “farfalle nello stomaco”. Questa attivazione del cervello è legata, ad esempio, alla produzione di dopamina e ossitocina, ormoni e neurotrasmettitori che attivano sensazioni di piacere e gratificazione, riducendo complessivamente lo stress», continua Ventra. Esami sulle risposte cerebrali hanno consentito di individuare le aree del cervello che si attivano con l’innamoramento: queste contengono elevate concentrazioni di dopamina che viene rilasciata dall’ipotalamo.
«Si è vista inoltre una particolare correlazione tra le aree del cervello legate al piacere e quelle che si attivano con l’assunzione di stupefacenti: questo legame potrebbe motivare la sensazione di “dipendenza” che si ha nei confronti del partner-oggetto del desiderio. Un’altra manifestazione dello stato di innamoramento è la perdita di appetito: questo avviene perché ad un incremento della produzione di dopamina segue una diminuzione della serotonina, un neuromodulatore che regola umore e appetito. Per ultimo, i “sintomi” dell’innamoramento di cui abbiamo parlato prima, sono provocati anche da un aumento della produzione di adrenalina», conclude il medico.