Prevenzione dei tumori e lotta alle inequità nelle cure. Sono questi due i temi portanti della Giornata Mondiale contro il Cancro. In Italia ci sono circa 3.600.000 persone con una una diagnosi di tumore. In termini percentuali si tratta del 5,7% della popolazione. La sopravvivenza media a cinque anni dalla diagnosi è del 59,4% fra gli uomini e del 65% fra le donne. Fortunatamente i tassi di sopravvivenza continuano a migliorare nel tempo. In Italia i valori di sopravvivenza sono sostanzialmente in linea con quelli dei Paesi nordeuropei e degli Stati Uniti.
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Quali sono i tumori più diffusi e i loro tassi di sopravvivenza?
I più “curabili” sono il tumore al seno che ha un tasso di sopravvivenza dell’87,8% e quello della prostata al 91,1 per cento. Il cancro è la seconda causa di morte in Italia, dopo le malattie cardiovascolari e prima del Covid.
Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore secondo le statistiche. I tumori più diffusi sono quelli della mammella (14,6%) e del colon retto (11,6%). Al terzo posto c’è il tumore del polmone (10,9%) e da quello della prostata (9,6%).
Prevenzione dei tumori: 4 casi di cancro ogni 10 potrebbero essere evitati
Il 40% di tutti i tumori può essere prevenuto modificando gli stili di vita. Le cinque regole auree sono:
- sana alimentazione ed attività fisica moderata e regolare per mantenere un peso ideale;
- smettere con il fumo ed evitare il fumo passivo;
- limitare il consumo degli alcolici;
- proteggersi dai raggi del sole;
- proteggersi dalle infezioni che provocano il cancro come l’HPV.
Prevenzione dei tumori e abbattimento delle inequità i due temi del World Cancer Day
I dati ci dicono che in Europa il 32% dei decessi per tumore è associato a povertà e bassa istruzione. Fortunatamente in Italia la situazione è migliore. Da noi il problema resta la burocrazia, ma anche la scarsità del personale. Le persone meno istruite e più povere sono più portate a seguire stili di vita scorretti, saltano spesso gli screening, hanno più difficoltà ad accedere ai sistemi sanitari e troppo spesso arrivano alla diagnosi di tumore in fase già avanzata.
Queste disparità sono meno evidenti nei Paesi che presentano sistemi sanitari universalistici come il nostro, in grado di garantire le cure a tutti. L’Italia deve colmare il divario nell’adesione ai programmi di screening che ancora permane fra Nord e Sud.
Ecco cosa chiedere ai governi
Questo – secondo gli organizzatori – è l’anno per mettere in discussione lo status quo e contribuire a ridurre lo difficoltà di cura. È fondamentale:
- educare il pubblico sulla prevenzione del cancro e dotare gli operatori sanitari di competenze e conoscenze per affrontare non solo le cure ma anche il rapporto con i pazienti;
- rafforzare l’assistenza sanitaria primaria erogata nelle comunità;
- affrontare attraverso politiche e programmi alcuni dei fattori sociali ed economici che possono influire negativamente sulla salute delle persone;
- aumentare le risorse – vale a dire sia denaro che persone – dedicate alla ricerca sul cancro e monitorare l’onere del cancro a livello nazionale per modellare in modo più efficace i nostri investimenti;
- attuare piani di prevenzione e controllo del cancro specifici per paese che rispondano alle esigenze e alle risorse uniche di ciascun Paese.