Tampone molecolare o rapido? Quale scegliere e quando farlo? Il test PCR, quello che chiamiamo molecolare, è considerato da molti il modo migliore per rilevare l’infezione da coronavirus. Nuove evidenze scientifiche però richiedono qualche precisazione. Si chiamano PRC, sigla che sta per reazione a catena della trascrizione-polimerasi inversa, e possono rilevare piccole quantità di materiale genetico del coronavirus in un campione raccolto da una persona. Il test funziona amplificando o facendo copie del materiale genetico se presente nel campione di una persona.
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Molecolare o rapido: le caratteristiche del molecolare
La proprietà di amplificazione del test gli consente di rilevare quantità molto piccole di coronavirus in un campione. In questo modo il molecolare è altamente sensibile per la diagnosi di COVID-19. Questa sensibilità possa essere vantaggiosa per rilevare il coronavirus dopo una recente esposizione, ma i risultati possono essere positivi anche quando non si è più contagiosi. Il test molecolare è così sensibile che potrebbe risultare positivo anche tre o quattro settimane dopo che non si sia più contagiosi. Raccoglie infatti piccoli frammenti del virus che possono persistere nel nostro organismo anche a lungo. Leana Wean, professore di politica sanitaria e gestione presso la George Washington University Milken Institute School of Public Health, sostiene che dopo 7-10 giorni dall’esordio dei sintomi il test PCR non è un test appropriato.
Molecolare cruciale per scoprire se si è positivi
Il momento migliore per fare un test PCR è quando si abbia avuto un’esposizione a una persona positiva, oppure quando si stiano riscontrando sintomi e si voglia scoprire se si abbia un’infezione da coronavirus.
Conoscere la propria positività il più presto possibile durante un’infezione può fare la differenza. Si possono avvertire prontamente tutti i contatti e cominciare immediatamente le cure. Cominciare le cure a casa abbassa significativamente il rischio di vivere sintomi gravi della malattia. Il test molecolare riesce a identificare la positività anche prima dell’esordio dei sintomi.
Molecolare o rapido: le caratteristiche del test antigenico
Quindi a questo punto si può dire che un test antigenico rapido sia la scelta migliore dopo aver avuto il Covid-19 per diversi giorni per verificare se si sia ancora positivi. Anche se il test rapido antigenico ha una sensibilità inferiore rispetto ai molecolari, resta affidabile quando i livelli di virus sono alti e si è probabilmente ancora infettivi. Questo anche se va ricordato che non sappiamo esattamente quale sia la quantità di virus necessaria per essere contagiosi.
Quando si resta contagiosi?
Uno studio britannico pubblicato nel dicembre 2021 ha rilevato che dopo cinque giorni di infezione da coronavirus, il 31% delle persone era ancora infetto. L’ottavo giorno, quella percentuale è scesa all’11% e ha continuato a diminuire nei giorni successivi. La cosa migliore sarebbe quella di fare due test rapidi per avere più sicurezza.
Molecolare o rapido: quando farli?
Quindi se vogliamo essere più sicuri di essere positivi la cosa migliore è fare un tampone PRC molecolare dal terzo giorno dopo il contatto con un positivo o dall’esordio dei sintomi. Per l’antigenico meglio aspettare dal quarto.