Uno sport nel quale provare l’ebbrezza della sfida contro se stessi e il tracciato da scalare ma anche in cui testare agilità, coordinazione e flessibilità muscolare. È l’arrampicata sportiva, in particolare nella forma indoor, ovvero al coperto. Questa disciplina nasce circa 25 anni fa ed è figlia dell’alpinismo vero e proprio, al quale rimane ancora oggi legata in maniera indissolubile. Il grande vantaggio dell’indoor è quello di poterlo praticare ormai ovunque, anche nelle aree non montane, e in totale sicurezza.
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Come si praticano le tre specialità
L’arrampicata indoor si divide in tre specialità:
- Difficoltà. Prevede la classica salita lungo una parete alta tra 6 e 18 metri a seconda della palestra e attrezzata con appigli per le mani e appoggi per i piedi in vari gradi di difficoltà
- Boulder (termine inglese che significa masso). Oggi è la più diffusa e prevede arrampicate su pareti di massimo 4 metri in cui i passaggi difficili sono pochi e concentrati in un percorso assai breve.
- Velocità. È prettamente agonistica, consiste infine nello scalare nel minor tempo possibile una parete di 10 o 15 metri seguendo un tracciato convalidato dalla Federazione internazionale e dunque identico in tutte le gare del mondo.
La sicurezza è altissima in tutte le specialità. A causa delle immagini volutamente enfatizzate che si vedono su internet oppure alla tv, l’arrampicata è vista come uno sport estremo, ma in realtà la si può praticare senza rischi, specialmente al chiuso: nella disciplina della “Difficoltà” si è sempre assicurati alla parete tramite un’imbracatura legata a una corda che viene fatta a sua volta passare attraverso dei punti di ancoraggio che si incontrano lungo la salita; la corda stessa è tenuta sempre da un compagno a terra in modo che anche se perde un appiglio l’arrampicatore cade solo per poche decine di centimetri (fino all’ancoraggio precedente) e in nessun caso arriva a terra; nel “Boulder” invece si sale slegati, ma le cadute avvengono da un’altezza molto bassa su enormi materassoni con i quali è quasi impossibile farsi male. I rari infortuni sono in prevalenza traumi alle caviglie.
Tutti i benefici dell’arrampicata
Quanto ai benefici, la lista è lunga: l’arrampicata è uno sport completo che allena la muscolatura del corpo in maniera armonica. C’è maggiore enfasi su braccia, avambracci, addominali e dorsali, ma all’aumentare della tecnica si riesce a scaricare molto il lavoro sulle gambe e a utilizzare sempre meno la forza: proprio la necessità di concatenare ogni movimento stimola molto l’agilità, la coordinazione e la flessibilità. Oltre che un’attività fisica, l’arrampicata è anche caratterizzata da grande socialità: uno degli aspetti più belli è la collaborazione tra i vari praticanti davanti alla sfida di una parete o di un boulder. Ci si sostiene e consiglia a vicenda animati magari da una sana competizione, ma anche e soprattutto da grande collaborazione.
La frequenza ideale? Due o tre volte la settimana con allenamenti da una a tre ore a seconda dell’intensità. Gli agonisti di norma si allenano un paio d’ore alla volta con grande vigore, ma nulla vieta a un semplice appassionato di passare un intero pomeriggio in palestra assieme agli amici, a patto di riposarsi tra una prova e l’altra.
Uno sport alla portata di tutti
Un altro aspetto positivo è la possibilità di iniziare anche senza essere particolarmente in forma. L’arrampicata amatoriale è infatti un’attività che non richiede alcuna preparazione preventiva e per la quale ci si allena praticando. Ovviamente è meglio essere ragionevolmente in forma, ma le modalità di tracciare i percorsi nelle palestre rendono oggi questo sport adatto praticamente a tutti. A differenza di altri sport nei quali prima di divertirsi è necessario raggiungere un livello minimo di abilità, nell’arrampicata anche la prima lezione è divertente e stimolante grazie a tracciati predisposti appositamente per gli esordienti.
Quello dell’arrampicata è un gesto spontaneo che l’essere umano comincia a compiere spesso già nei primissimi mesi quando, poco dopo aver cominciato a gattonare, cerca di “scalare” il divano o un mobiletto. La naturalezza del movimento rende lo sport adatto praticamente a tutte le età. Si può iniziare verso i sei anni in chiave ludica per poi passare a un’ottica più propriamente sportiva a otto, l’età per la quale la Fasi organizza le prime gare. Quanto a un’età massima, non esiste e semmai sono le diverse limitazioni personali che possono obbligare a smettere.
Le controindicazioni dell’arrampicata? Al massimo qualche callo
I nuovi metodi di allenamento federali (che ricadono sotto la certificazione del Coni) hanno anche ridotto tantissimo il rischio di tendiniti ed epicondiliti. Gli appigli sono oggi ergonomici e per i più giovani se ne utilizzano di dimensioni maggiori proprio per non sovraccaricare i tendini. Parlando di controindicazioni, l’unica è la presenza di ernie espulse che potrebbero peggiorare per lo strattone che si subisce nel caso di una caduta arrestata dall’imbracatura. Grazie alle tecniche moderne di preparazione, anche il vecchio timore dell’ispessimento delle dita oggi non ha ragion d’essere, soprattutto per chi voglia allenarsi per divertimento due, tre volte la settimana. Al massimo si forma qualche callo.
Per chi vuole iniziare
- Dove imparare. Sul sito della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana si trovano le scuole affiliate Fasi, che rispettano le norme di sicurezza e applicano le tecniche di allenamento moderne.
- Abbigliamento. Per la prima lezione basta presentarsi con pantaloncini e maglietta. Tutte le palestre sono attrezzate con materiali di prova e a noleggio. Una volta iscritti a un corso, la prima cosa da acquistare saranno le apposite scarpette. Alcuni centri mettono a disposizione corde e moschettoni, in altri è necessario avere i propri.