Quanti sono gli asintomatici? Si torna a parlare degli asintomatici, dopo che una imponente analisi svolta in Cina dall’Università di Pechino ha dimostrato che il 40% dei positivi a Covid non presenta sintomi. I ricercatori in forza all’ateneo cinese hanno analizzati i dati contenuti in quasi cento studi, svolti in tre diversi continenti, che avevano informazioni su quasi 30.000.000 di persone testate per il Covid. L’analisi è stata pubblicata martedì sulla rivista scientifica JAMA Network Open.
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Quanti sono gli asintomatici? Il numero è importante, perché rischiano di far circolare molto di più il coronavirus
Naturalmente questo è un problema per la diffusione della malattia. Se una persona sta bene, magari è anche vaccinata va tranquillamente in giro. Ecco perché resta fondamentale l’abitudine di fare controlli di routine, specialmente tra le persone che viaggiano.
Il team di ricerca ha messo sotto la lente di ingrandimento 95 studi scientifici, di cui 35 condotti in Europa, 32 in Nord America e 25 in Asia. I ricercatori hanno definito un caso asintomatico una persona che è risultata positiva a un test molecolare senza manifestare alcun sintomo.
Quanti sono gli asintomatici: giovani, donne incinte e viaggiatori le categorie con il maggior numero di persone senza sintomi
Alcune categorie di persone mostravano un numero maggiore di casi asintomatici di Covid.
È confermato che i pazienti giovani hanno più probabilità di non manifestare sintomi:
- sotto i 20 anni, 6 su 10 non avevano sintomi.
- Tra i 20 e i 39 anni la metà è asintomatico.
Fra le donne in gravidanza, il 54,1% delle infezioni da Covid era asintomatica. Tra i viaggiatori in aereo o in crociera, il 52,9% delle infezioni era asintomatico. Al contrario tra i residenti e il personale delle case di cura, il 39,7% delle infezioni era asintomatico. Tra gli operatori sanitari e i pazienti ospedalieri, la quota di infezioni asintomatiche è stata inferiore, vicina al 30 per cento.
Le differenze anche a seconda della zona di provenienza
Gli studi in Nord America ed Europa tendevano ad avere percentuali più elevate di infezioni asintomatiche – 46,3 percento e 44,2 percento, rispettivamente. In Asia la percentuale scendeva al 27.