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Gravidanza: cosa succede se c’è una carenza di ferro?

Senza sufficiente ferro a disposizione, il corpo umano non può funzionare correttamente. Il ferro, infatti, è essenziale per la produzione dei globuli rossi e per assicurare un efficace funzionamento di cuore e muscoli scheletrici. Inoltre svolge un ruolo fondamentale nel combattere le infezioni e le malattie, mantenendo i livelli di energia e la normale funzione cerebrale. Le donne vivono periodi in cui sono maggiormente a rischio di carenza di ferro, per esempio durante le mestruazioni, oppure in cui possono aver bisogno di una quantità extra, come durante la gravidanza e il puerperio.

Gravidanza: cosa succede se c’è una carenza di ferro?

«Particolarmente delicato è il periodo della gestazione, durante il quale raddoppia il fabbisogno di ferro per la crescita della placenta e per lo sviluppo cerebrale e del sistema immunitario del feto» conferma Antonio Ragusa, Direttore dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia all’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, intervenendo alla Giornata della Carenza di Ferro, istituita nel 2015 da un’alleanza globale che vede tra i promotori la European Kidney Health Alliance, l’Heart Failure Policy Network, il Global Heart Hub e il Croí-West of Ireland Cardiac Foundation, e sostenuta da Vifor Pharma. «Se importante e prolungato, il deficit marziale raddoppia il rischio di parto prematuro e triplica il rischio di basso peso alla nascita. Arrivare al termine della gestazione con riserve di ferro impoverite può inoltre essere pericoloso per la donna, se si considera che l’emorragia post-partum è la prima causa di mortalità e grave morbosità materna in Italia» avverte Ragusa.

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I sintomi della carenza di ferro

A causa dell’aspecificità dei sintomi, in molti casi la carenza di ferro non viene neppure sospettata. Affaticamento, mal di testa, fiato corto, pallore, fragilità di unghie e capelli, vulnerabilità alle infezioni, irritabilità, scarsa concentrazione sono i segnali più comuni. «La prevenzione della carenza di ferro è però molto semplice: è sufficiente un esame del sangue nei primi mesi di gravidanza per individuare la carenza» spiega Ragusa. «Intervenire tempestivamente e in maniera appropriata rappresenta un obiettivo fondamentale, anche alla luce delle diverse strategie terapeutiche che oggi consentono di far fronte al problema, a seconda del livello di gravità e del fabbisogno di supplementazione». Per maggiori informazioni sull’importanza della diagnosi precoce e su come riconoscere i sintomi della carenza di ferro è possibile visitare il sito dedicato.

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