Per la prima volta è stato registrato un vaccino contro il raffreddore: finora si pensava che potesse essere sconfitto solo con il riposo e usando farmaci per alleviare i sintomi.
A depositare il brevetto è stato Rudolf Valenta, allergologo alla Medical University di Vienna, che da anni fa ricerche sui rinovirus, che causano appunto il raffreddore. Sono stati isolati circa 115 ceppi di virus con proprietà simili, ma distinguibili per gli antigeni. Per questo si è sempre pensato che sarebbe stato molto complicato scoprire un vaccino.
Il vaccino colpisce il guscio del virus
Valenta ha aggirato il problema concentrandosi sul guscio che ricopre il virus, che non cambia da ceppo a ceppo, e che facilita l’aggressione, ancorandosi alle mucose della bocca, del naso, della gola e dello stomaco.
«Abbiamo preso alcuni pezzi del guscio – spiega Valenta in una intervista al magazine The Indipendent – attaccandoli ad una proteina di trasporto. È un principio molto vecchio, riprogrammare la risposta immunitaria sull’obiettivo giusto».
Ci vorranno tra i 6 e gli 8 anni
Il vaccino incoraggia il nostro organismo a riconoscere e a sviluppare difese contro la parte esterna del rinovirus, che è praticamente uguale in tutti i ceppi.
La ricerca è in fase avanzata. «Con la prima proteina che abbiamo costruito abbiamo una inibizione molto buona della malattia – afferma Valenta -, siamo convinti di essere sulla buona strada. Se riusciremo ad avere i fondi per i test clinici possiamo metterlo a punto in sei-otto anni».
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