Barbara (il nome è di fantasia a tutela della sua privacy) è una donna di 45 anni seguita presso lo Sportello PrEP di Milano Check Point e qui racconta la sua esperienza.
In questo articolo
Sono sempre stata attenta alla salute sessuale
Ho 45 anni. Da sempre ho avuto un approccio attento alla salute e, nel caso specifico, alla salute sessuale. Ho avuto in passato delle relazioni lunghe, tendenzialmente monogame, ma anche delle fasi in cui sono stata single. Costantemente, nelle fasi da single ma non solo, mi sono sempre controllata. Ho sempre fatto i test per HIV ed epatite C nelle diverse strutture che sono disponibili sul territorio di Milano e questo perché sono sempre stata scrupolosa in un’ottica di prevenzione.
Per il mio profilo di rischio, abbiamo deciso di iniziare la PrEP
Prima di entrare in contatto con Milano Check Point avevo sentito qualcosa sulla PrEP; sapevo che esistevano terapie per aiutare a prevenire il contagio da HIV, ma non sapevo che fossero disponibili in Italia. Poi l’incontro con Milano Check Point è stato illuminante. Questo accadeva circa un anno e mezzo fa, all’inizio della pandemia. La loro sede era chiusa ma io li contattai e feci un primo incontro online, fu solo una chiacchierata in cui mi venne spiegato come funzionava. Così ho scoperto che tutta una fascia ampia, molto ampia, della popolazione non conosce questo strumento, come non lo conoscevo nemmeno io. Ho poi scoperto di essere una delle poche donne ad avere iniziato questo percorso presso di loro. Dopo il colloquio online ho fatto un colloquio di persona, parlando con l’infettivologo dell’Associazione. Per il mio profilo di rischio, abbiamo deciso di iniziare la PrEP – la profilassi pre-esposizione – perché è un aiuto prezioso che aiuta a ridurre le possibilità di un rischio molto grave, quello di contrarre l’HIV.
Ora ho una consapevolezza e una tranquillità maggiori
Ora vivo molto meglio la mia vita, che è del tutto analoga a quella che avevo prima di utilizzare la PrEP. Non che io mi esponga a rischi maggiori: faccio le stesse cose di prima, ma con una consapevolezza e una tranquillità maggiori. Per questo ringrazio Milano Check Point: un’esperienza davvero preziosa ed eccellente dal punto di vista umano e medico. Il check-up per le malattie sessualmente trasmissibili è un esame completo che viene eseguito con una frequenza di 3/4 mesi. Questo significa avere il controllo della propria salute, piuttosto che fare il test HIV una volta ogni tanto. C’è poi sempre una fase di counseling dove si parla del proprio modo di vivere la sessualità, del tipo di rischi che uno si assume. In Milano Check Point mi sono sentita accolta. C’è una grande senso di accoglienza, di amicizia. Ho un unico rammarico … che tante persone non sappiano niente di tutto questo. Molti non sanno che esista la PrEP, che esistono servizi di eccellenza sul territorio e che tante persone di conseguenza non vi accedano. È un vero peccato.
L’Associazione Milano Check-Point e lo sportello PrEP
I Check Point presenti sul territorio italiano sono Centri Community based gestiti dalle Associazioni, in collaborazione con i Comuni e con le Strutture Sanitarie territoriali, dedicati alla prevenzione dell’HIV e delle altre infezioni sessualmente trasmesse. L’Associazione Milano Check-Point, che ha vinto la decima edizione del Gilead Community Award Program, è una rete di Associazioni fondata e attualmente costituita da 5 enti attivi nel volontariato e che da decenni operano senza finalità̀̀di lucro nel campo della lotta all’HIV/AIDS. Queste organizzazioni nel 2018 hanno deciso di unire le loro esperienze, competenze e risorse al fine di realizzare un progetto finalizzato al contrasto dell’infezione da HIV e altre infezioni a trasmissione sessuale nell’area milanese tra la popolazione in generale. Dal 2019 è attivo un check-point per contrastare l’infezione da HIV con counseling e test HIV, abbattere lo stigma e offrire un percorso di PrEP.
Nello sportello PrEP del Milano Check Point viene offerto un servizio gratuito e anonimo, disponibile 11 pomeriggi al mese su appuntamento dalle 15.00 alle 20.00. Il protocollo prevede uno screening sistematico ad ogni appuntamento per HIV, HCV e sifilide con test rapido, per clamidia e gonococco uretrale e rettale, con esame urine (o tampone vaginale nelle donne) e tampone anale autosomministrato. Il tutto con un medico infettivologo volontario che prescrive il farmaco dal secondo appuntamento in poi e degli esami del sangue di routine da portare la volta successiva. Viene inoltre redatto il piano vaccinale per eseguire una riduzione del rischio infettivo, inviando gli utenti al centro vaccinale per l’esecuzione dei vaccini per HAV, HBV e HPV, qualora non ancora vaccinati. È inoltre previsto un colloquio con uno psicologo/counsellor che va ad indagare le motivazioni per cui l’utente si rivolge al servizio, la percezione della sessualità con e senza profilassi, il benessere della persona e la percezione nei confronti dell’HIV e dello stigma. Un percorso in rete con tutti gli ospedali cittadini.