Insieme all’albero addobbato, al panettone e alle lucine calde a intermittenza, la Stella di Natale è di certo uno dei principali simboli delle feste. Così abituati a vederla nelle case d’inverno, quando si acquista per creare atmosfera natalizia, in pochi sanno che in realtà questa pianta è originaria del Messico, dove cresce spontaneamente raggiungendo anche i tre-quattro metri di altezza, e che non è solo rossa, ma ne esistono anche varietà rosa, bianche e persino cannella.
«Quelli che pensiamo essere i petali, in realtà sono brattee, cioè foglie, tipicamente colorate di rosso, che circondano la vera infiorescenza» fa sapere Anahi Bucchini, Centro Orto Botanico del dipartimento di Scienze Biomolecolari, Università degli Studi di Urbino. «Il loro scopo è proteggere il fiore e vessillare, cioè attirare gli insetti per l’impollinazione».
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L’origine della Stella di Natale
«La Stella di Natale veniva già coltivata dagli Indios, per i quali rappresentava purezza» racconta l’esperta. «Una leggenda messicana racconta che una ragazzina, non possedendo nulla, voleva adornare l’altare della chiesa del suo paese con dei fiori in occasione delle festività natalizie. Decise che avrebbe donato ciò che aveva: erbe e fiori di campo. Così entrò in chiesa e appoggiò sull’altare i suoi fiori di campo, che si trasformarono in fasci di meravigliosi fiori rossi a forma di stella».
Stella di Natale: come prendersene cura
Dove tenerla in casa
«Innanzitutto è una pianta che non sopporta le gelate e richiede una temperatura fra i 14 ed i 23 gradi. Quindi, durante l’inverno, deve essere mantenuta all’interno» suggerisce l’esperta. «Tanta luce, ma non diretta e, curiosità, richiederebbe di passare un po’ di tempo al buio, anche in assenza anche di luce artificiale. Più o meno dal tardo pomeriggio fino alla mattina seguente. Se quindi abbiamo posizionato una Stella di Natale nel salone e siamo nottambuli, ricordiamoci di spostarla in un’altra zona della casa dalle 17 circa in poi». Inoltre, meglio posizionarla lontano da fonti di calore (camino e/o termosifone) e da correnti d’aria.
Innaffiamento
«Innaffiarla quando il terreno è asciutto. Quindi una o due volte la settimana controllando sempre la reale necessità» sottolinea Bucchini. «Ed evitare assolutamente il ristagno di acqua nel sottovaso. Un ottimo metodo consiste nell’effettuare un controllo del sottovaso dopo 20-30 minuti dall’innaffiatura ed eventualmente gettare l’acqua in eccesso». Se perde le foglie, non disperare. «Non è sintomo della sofferenza della pianta, ma, spesso, è dovuto al naturale ciclo annuale. Prima di gettarla, abbiate quindi un po’ di pazienza».
Stella di Natale in primavera ed estate
Se sarete così bravi da far durare la vostra Stella di Natale fino alla primavera, «a marzo la pianta richiederà una potatura dei rami privi di foglie e si potrà procedere con il rinvaso della pianta» avverte l’esperta. In tarda primavera ed estate, invece, «si dovrebbe, con la dovuta cautela, sistemare la pianta all’esterno facendo attenzione alla gradualità dell’esposizione. Quindi evitare posizioni troppo soleggiate (la luce non deve essere diretta) e privilegiare posizioni a mezz’ombra. Le innaffiature andranno effettuate sempre controllando le reali necessità ed eliminando l’acqua in eccesso. Ogni 15 giorni è bene utilizzare un fertilizzante liquido, ricco in potassio e fosforo, per piante verdi».
Piantare la Stella di Natale
Se volete dare vita a nuove piante, potete utilizzare i rami risultanti dalla potatura primaverile. «Evitare le forbici. Meglio utilizzare una lametta per evitare lo schiacciamento del ramo. Fare attenzione alla fuoriuscita del lattice, in primo luogo perché Il lattice delle euforbie ha azione irritante sulla pelle, in secondo luogo perché la presenza di lattice impedisce una rapida cicatrizzazione dei tessuti della pianta» conclude Bucchini. «Si consiglia di immergere i rami tagliati in acqua fresca per fermarne la fuoriuscita. Allo stesso modo si consiglia, prima della messa a terra, qualche minuto in acqua tiepida per sciogliere il lattice coagulato».