Chiara Bernabucci, 31 anni, vive a Gubbio (Perugia) e lavora come segretaria presso uno studio notarile. In sovrappeso, ha perso quasi 14 chili grazie al palloncino intragastrico impiantato con una nuova tecnica non invasiva.
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Disturbi del ciclo e zero autostima mi hanno convinta a chiedere un consulto
È estate. In un certo senso la prima vera estate della mia vita da giovane donna. Sì, perché mi sono tolta letteralmente un peso di dosso e posso mettermi in costume senza provare vergogna di fronte agli sguardi maschili. Negli anni precedenti avevo qualche chilo in più, ero sovrappeso, insomma, e per me andare al mare era davvero un grande… scoglio. «Chi viene?», chiedevo sempre alle amiche quando si organizzava e, se c’era una componente maschile, me ne restavo a casa. Una sofferenza che ho accusato tantissimo, ma che ora è finita. Merito del palloncino intragastrico che mi è stato posizionato lo scorso ottobre.
Tutto è iniziato con una visita ginecologica dovuta all’irregolarità del mio ciclo, al termine della quale la dottoressa mi ha consigliato di perdere almeno una decina di chili per ottimizzare il funzionamento delle ovaie. Un problema di salute fisica, quindi, dietro al quale, però, si celava anche un discorso estetico. Guardandomi allo specchio, desideravo essere più snella e, del resto, anche i medici mi avevano confermato il sovrappeso. Così mi facevo tanti problemi soprattutto nel vestire. Indossavo sempre pantaloni e maglie assai coprenti e larghi, mai abiti aderenti e corti, anche se io adoro seguire la moda. Avrei voluto cambiare vestito ogni giorno, e, invece, niente. Avrei voluto essere colorata, e, invece, l’unico colore del mio guardaroba era sempre il nero. Non avevo autostima e sicurezza, nonostante, per esempio, non abbia mai avuto problemi con l’altro sesso. Ma, per quanto un uomo potesse dirmi che ero bellissima, dentro di me desideravo essere più magra. Quando uscivo, mi sembrava sempre di avere qualcosa fuori posto.
Sono sempre stata poco attenta all’alimentazione
Era fin da quando frequentavo le medie che ero abituata ad alternare periodi in cui prendevo chili ad altri in cui dimagrivo. Spesso venivo presa in giro dai compagni di scuola e, se inizialmente ci ero rimasta male, poi avevo imparato a farmi scivolare tutto di dosso. Atti di bullismo che sono finiti assieme all’adolescenza, mentre il sali e scendi del peso è proseguito fino al 2014, quando ero dimagrita per, poi, però, tornare di nuovo rotondetta. Ammetto di essere sempre stata una buona forchetta – adoro pasta, pizza e sushi – e anche un buon… bicchiere, perché mi piace il vino. In genere stavo poco attenta all’alimentazione, dalla regolarità dei pasti alla quantità di cibo. Né le tante diete suggeritemi dai nutrizionisti, dalla proteica alla mediterranea, avevano dato i risultati sperati: lo specchio non mentiva.
Mi hanno messo il palloncino intragastrico con una nuova tecnica
Questo fino alla visita dalla ginecologa dello scorso anno. Uscita dal suo studio, mi sono rivolta a un centro medico di Gubbio, la mia città, per una consulenza su un percorso di dimagrimento. Per ridurre la fame il gastroenterologo, il dottor Saverio De Lorenzo, mi ha, così, consigliato il palloncino intragastrico, da posizionare, però, non tramite un’endoscopia con anestesia e successiva rimozione sempre da sedata, ma tramite una nuova procedura ambulatoriale, denominata Elipse. «Perché no?», mi sono detta. In pratica mi hanno fatto assumere una capsula grande come una pastiglia collegata a un tubicino, nel quale, una volta nello stomaco, viene inserita una soluzione fisiologica che riempie il palloncino-capsula fino a fargli assumere la dimensioni di un pompelmo. In effetti, stavolta sono riuscita a seguire il percorso nutrizionale prescrittomi dalla dottoressa Cristina Billi, che prevedeva la dieta mediterranea con dosi ridotte rispetto al regime normale e niente alcolici (la rinuncia al calice di vino un po’ mi è costata, ma la forza di volontà ha prevalso). Percorso che oggi è terminato: dopo quattro mesi il palloncino si apre e il liquido in esso contenuto viene espulso in maniera indolore attraverso il tratto gastrointestinale. E io ho perso quasi 14 chili.
È stato prezioso il supporto della psicologa
La sicurezza e l’autostima in me sono lievitate, grazie anche al prezioso supporto della psicologa, la dottoressa Chandra Massetti, che mi ha seguito in questo periodo. Sempre monitorata dal centro medico, continuo a tenere un’ alimentazione corretta con dosi leggermente più alte rispetto a quelle precedenti. Certo, qualche volta un po’ di fame mi viene, ma ho potuto allentare leggermente la corda, tornando a concedermi una pizza o un bicchierino di vino. Soprattutto, non ho più paura di andare al mare.