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Tumore alla prostata: partita la campagna metti un baffo a novembre

La diagnosi precoce è fondamentale per affrontare il più diffuso tumore maschile

Novembre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata, il più comune tra gli uomini. Solo nel nostro Paese sono quasi 40.000 all’anno le nuove diagnosi. Si tratta del 20% di tutti i tumori che colpiscono la popolazione maschile sopra i 50 anni. La buona notizia è che grazie alla ricerca scientifica gli oncologi hanno a disposizione diverse terapie contro questo tumore. Fondamentale però è la diagnosi precoce. Gli uomini devono collaborare, sottoponendosi a esami di controllo. Preso negli stadi iniziali è un tumore che si riesce a curare.

Prevenzione del tumore alla prostata: quali sono i sintomi?

“I sintomi, in genere, compaiono con il progredire della malattia. I principali sono:

Gruppo San Donato

  • difficoltà nella minzione,
  • bisogno di urinare frequentemente,
  • sensazione di mancato svuotamento della vescica,
  • presenza di sangue nelle urine.

Attenzione, sono simili a molte altre malattie. Serve il confronto con il medico

“Sfortunatamente possono essere confusi con sintomi di altre malattie benigne frequenti dopo i 50 anni di età. Visto la difficoltà di una diagnosi precoce, data la natura asintomatica della fase iniziale della malattia, è ancor più importante non ignorare i primi campanelli di allarme rivolgendosi subito al medico per effettuare una visita di controllo. Oggi, la ricerca e l’innovazione scientifica hanno permesso di migliorare le terapie oncologiche nel tumore della prostata e di offrire trattamenti sempre più personalizzati per rispondere al meglio ai bisogni dei pazienti, migliorandone le aspettative e la qualità di via”. Roberto Sabbatini è dirigente medico ospedaliero di oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.

Prevenzione del tumore alla prostata: quali sono i fattori di rischio?

Tra i principali fattori di rischio ci sono:

  • Età (l’incidenza di questo tumore aumenta con l’età);
  • Fattori ormonali (elevati livelli di testosterone e del fattore di crescita insulino-simile 1 predispone all’insorgenza del tumore);
  • Storia familiare di tumore alla prostata (riguardante circa il 25% dei pazienti);
  • Fattori genetici (9% sono forme ereditarie e rappresentano il 43% nei pazienti con età inferiore ai 55 anni);
  • Dieta con un eccessivo apporto calorico e di grassi;
  • Obesità;
  • Fumo. 

Prevenzione del tumore alla prostata: al via la campagna metti un baffo a novembre

Per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione di questo tumore maschile, Janssen Oncology, con il patrocinio di Europa Uomo, Fondazione Pro e Salute Uomo, promuove a novembre la campagna “Metti un baffo a novembre”, con riferimento ai baffi, l’ormai popolare simbolo della prevenzione per questo tipo di tumore.

La campagna nasce da una sfida importante. Convincere gli uomini a fare la visita urologica per il tumore alla prostata, superando i tabù e le barriere culturali insieme alla ritrosia a farsi visitare. Troppo pochi gli uomini che vanno regolarmente dall’urologo o dall’andrologo, a differenza di quello che succede alle donne con il ginecologo.

Tutte le iniziative su oncovoice.it

Al centro della campagna il sito Oncovoice.it, che costituisce un vero e proprio punto di riferimento per i pazienti e che consente approfondimenti sulla patologia, con numerose informazioni e consigli.

Inoltre, per diffondere maggiormente il messaggio e sensibilizzare la popolazione sul tema saranno coinvolti altri personaggi famosi che condivideranno sui loro social post e stories per parlare della campagna. Il largo pubblico sarà a sua volta invitato ad amplificare il messaggio e, attraverso le installazioni in giro per le città, potrà diventare protagonista della campagna #MettiUnBaffoaNovembre.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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