Gli scatti involontari nel sonno si chiamano in termini scientifici mioclonie o miocloni. Non si tratta di una vera malattia, ma sono il sintomo che qualcosa sta accadendo nel nostro corpo. L’esempio più classico è il singhiozzo, ma ce ne possono essere molte altre. Si tratta di una contrazione muscolare rapida, improvvisa e involontaria di un muscolo o di un gruppo di muscoli. È successo praticamente a tutti di avere queste contrazioni involontarie mentre si è a letto. Nella stragrande maggioranza dei casi non dobbiamo preoccuparci.
In questo articolo
Scatti involontari nel sonno fisiologici
In genere abbiamo una contrazione muscolare seguita dal rilassamento. Di solito durano poco e colpiscono la bocca o le dita dei piedi e delle mani. Si definiscono fisiologiche perché la causa è proprio una reazione fisiologica del nostro corpo. Non c’è alcun bisogno di sentire un medico, a meno che non si presentino spesso. Possono essere un sintomo della cosiddetta sindrome delle gambe senza riposo.
Scatti involontari nel sonno: quando la causa è seria
Se invece siamo nel campo delle mioclonie secondarie, la situazione cambia. Questi scatti involontari nel sonno possono accadere di sovente e interessare anche altre parti del corpo. Succedono anche di giorno. In genere sono il sintomo di un’altra malattia o comunque di un problema. I casi più frequenti sono:
- l’assunzione di psicofarmaci o di sostanze stupefacenti;
- effetti collaterali di alcuni farmaci;
- infortuni a testa o lesioni del midollo spinale;
- epilessia;
- ictus;
- tumori cerebrali;
- insufficienza epatica o renale;
- la malattia di Alzheimer;
- il morbo di Parkinson.
Conseguenze principali
Come abbiamo detto subito nella maggior parte dei casi non occorre preoccuparsi. Abbiamo già spiegato che sono fisiologici e non devono avere alcun trattamento. Se cominciano a succedersi spesso, contribuendo a peggiorare la qualità del sonno allora dobbiamo parlarne con il nostro medico curante.
Quando dobbiamo andare dal medico?
Se il medico di famiglia o la specialista neurologo lo riterranno opportuno potranno decidere di prescrivere farmaci, come i tranquillanti, per limitare il numero delle mioclonie anche fisiologiche. Se ci troviamo davanti invece a miclonie notturne secondarie, allora occorre capire quale sia il problema che le causa. Ecco che il medico o lo specialista decideranno per l’esame migliore per scoprire quale condizione si nasconda dietro questi scatti involontari nel sonno. Solo una volta identificata la causa, si potrà procedere con il trattamento.