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Sclerosi Multipla: atrofia cerebrale, l’impatto delle nuove terapie

La riduzione del tessuto cerebrale colpisce tutti con l’invecchiamento, ma nelle persone con sclerosi multipla è dalle tre alle cinque volte più veloce

L’atrofia cerebrale è la perdita di tessuto cerebrale, che può interessare sia tutto il cervello sia alcune zone. Quali sono le conseguenze? La principale è l’insorgere di difficoltà cognitive, ma anche fisiche.

L’atrofia si misura con la Risonanza Magnetica per immagini. Nelle persone con sclerosi multipla la perdita di volume cerebrale è da 3 a 5 volte più rapida che nelle persone sane. L’atrofia si verifica già all’esordio e continua durante il decorso della patologia ed è tra i responsabili non solo della riduzione delle funzioni cognitive, ma soprattutto della disabilità, dove più grande è la perdita di tessuto cerebrale, più grave sarà la futura disabilità della persona con sclerosi multipla.

Gruppo San Donato

È quindi evidente che riuscire a misurare esattamente l’atrofia cerebrale sia il primo passaggio, ma avere dei farmaci che la rallentano o addirittura la fermano è essenziale per la qualità della vita.

Maria Giovanna Marrosu è Professore Ordinario di Neurologia all’Università di Cagliari.

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