Più del 35% degli italiani ha il colesterolo alto, ma ce ne sarebbero circa altrettanti che non immaginano di avere valori oltre la norma. Dati che devono preoccupare visto che elevati livelli di LDL (che è il colesterolo cattivo) nel sangue sono il primo fattore di rischio per le cardiopatie ischemiche, ancora più pericolosi di fumo, diabete, ipertensione e obesità.
La soluzione: prevenzione
Per invertire questa tendenza la parola d’ordine non può che essere prevenzione che passa attraverso tutte quelle strategie che vengono in aiuto all’individuo sano che vuole evitare l’ipercolesterolemia. Da questo punto di vista l’attenzione degli specialisti si sta concentrando su quanto possono fare i nutraceutici e sul ruolo del microbiota intestinale, ed è stato proprio questo il tema al centro di un simposio tenutosi nell’ambito del 33° Congresso nazionale della SIMG la Società italiana di medicina generale e cure primarie, organizzato a Firenze dal 24 al 26 novembre scorso.
Nutraceutici e colesterolo: il punto della situazione
È stata anche l’occasione per presentare un Position Paper su nutraceutici e colesterolemia che rientra in un progetto più ampio di collaborazione tra Farmacia Territoriale e Medicina Generale, reso possibile grazie al contributo incondizionato di Montefarmaco OTC, e patrocinato da SIMG, FOFI – Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Federfarma e UTIFAR – Unione Tecnica Italiana Farmacisti. Nel video vengono presentati i presupposti e gli obiettivi di questa iniziativa oltre a fare il punto sul ruolo che i nutraceutici stanno assumendo per la nostra salute.
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