Salute

Covid 19 danneggia i reni anche nella popolazione sana

L'infezione da SARS-CoV-2 protagonista del Congresso della Società Italiana di Nefrologia. Ecco tutti i dettagli

Il rapporto tra Covid e salute dei reni è stato al centro del 62esimo Congresso della Società Italiana di Nefrologia. Più della metà dei pazienti ricoverati in ospedale per Covid-19 ha sviluppato un danno renale acuto. L’infezione da SARS-CoV-2 colpisce duro i reni. Non solo quindi i pazienti nefropatici hanno una maggiore possibilità di finire in ospedale, ma è la stessa infezione a danneggiare i reni anche in pazienti che prima non avevano problemi.

Covid e salute dei reni: ecco cosa dicono i dati

I pazienti nefropatici si sono contagiati nel 20% di casi in più rispetto alla popolazione generale. Il loro tasso di mortalità è 10 volte superiore. Tra la popolazione sana invece gli esperti parlano di un 30-40% di pazienti che ha sviluppato problemi renali di varia intensità dopo essere stati contagiati da Covid.

Gruppo San Donato

I reni tra gli organi più colpiti

Insieme ai polmoni e al sistema circolatorio, i reni sono tra gli organi più colpiti. “Non possiamo ignorare l’impatto clinico che ha avuto sulla salute renale. L’insorgenza di problemi importanti ai reni è di oltre il 50% in fase di malattia da Covid-19 nei pazienti ospedalizzati. Ci sono anche rischi post-acuti più elevati, quando l’infezione è molto severa. Ciononostante, gli esiti renali post-acuti sono evidenti anche nei casi in cui la malattia acuta non era così grave da richiedere l’ospedalizzazione”. Piergiorgio Messa è Presidente della Società Italiana di Nefrologia
e Direttore di Unità Operativa Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale – Policlinico di Milano e Professore Ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano.

Covid e salute dei reni: quali sono le persone più a rischio

In media, il rischio di incidenza di danno renale acuto nei pazienti con Covid-19 è stato pari al 20,4 per cento. In inglese e anche nel mondo medico si chiama AKI, acronimo di Acute Kidney Injury. È questo il dato allarmante che emerge su 17 studi che coinvolgono oltre 18mila pazienti in Italia. Tra i fattori associati all’insorgenza di AKI

  • un’età sopra i 70 anni,
  • il sesso maschile,
  • la presenza di comorbidità come diabete, ipertensione, malattia renale cronica, neoplasia.

“L’insorgenza di AKI ha aumentato i ricoveri in terapia intensiva e la probabilità di morte, con una gravità di danno renale che andava di pari passo con la gravità dell’infezione da Covid-19”.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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