Cosa fare per la perdita dell’olfatto che colpisce tanti pazienti Covid. Gocce nasali a base di vitamina A potrebbero essere la chiave per trattare la perdita o l’alterazione del senso dell’olfatto. in alcune persone che hanno avuto Covid. È questa l’ipotesi da cui sono partiti alcuni ricercatori dell’Università di East Anglia nel Regno Unito per una sperimentazione che durerà per 12 settimane.
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Cosa fare per la perdita dell’olfatto: un sistema è allenare a risentire gli odori in modo corretto
Com’è noto uno dei sintomi distintivi è l’anosmia, cioè la perdita totale o parziale del senso dell’olfatto. In tanti pazienti questo disturbo passa velocemente, per altri invece la situazione può diventare più complessa. Ci sono alcune persone ormai negative al tampone che dopo settimane manifestano ancora problemi a questo senso. Già uno studio aveva spiegato come l’allenamento specifico ma semplice dell’olfatto possa aiutare a migliorare la fastidiosa condizione.
In molti lamentano un senso dell’olfatto alterato dopo settimane dalla negativizzazione
Oltre alla perdita totale o parziale dell’olfatto i medici sono anche preoccupati dalle alterazioni che possono avvenire in alcuni pazienti. Non è raro il caso in cui persone guarite da Covid continuano a sentire odori nauseabondi anche quando annusano cibi che una volta amavano.
Cosa fare per la perdita dell’olfatto: sarà la vitamina A a salvarci?
La nuova ricerca mira proprio a comprendere se la vitamina A sia in grado di riparare le vie olfattive danneggiate. I partecipanti verranno suddivisi in due gruppi. Il primo assumerà delle gocce di vitamina A, il secondo un placebo. A tutti verranno fatti sentire fragranze alla rosa e puzza di uova marce. Con le scansioni del cervello i ricercatori in forza all’università britannica controlleranno se la vitamina abbia migliorato la situazione o meno.
Il ruolo dei nervi e del cervello
Nelle intenzioni dei ricercatori c’è la volontà di scoprire se ci sia un aumento delle dimensioni e dell’attività delle vie olfattive danneggiate nel cervello dei pazienti quando sono trattati con gocce nasali di vitamina A. La loro attenzione si concentrerà principalmente sulle dimensioni del bulbo olfattivo. Si tratta di un’area sopra il naso, dove i nervi olfattivi si uniscono e si collegano al cervello. Il gruppo di lavoro esaminerà anche l’attività in aree del cervello legate al riconoscimento degli odori.
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