Psicologia

Perché sogniamo? Qual è il ruolo dei sogni?

Non c'è nulla di certo quando si parla di sogni e incubi. Però ormai alcune ricerche cominciano ad avere risposte sempre più convincenti

I sogni sono allucinazioni che si verificano durante determinate fasi del sonno, generalmente durante la fase REM. Si tratta di quel lasso di tempo in cui mentre dormiamo viviamo un movimento rapido degli occhi (REM è l’acronimo di rapid eyes movement). Mentre ormai ci sono tonnellate di studi scientifici che hanno spiegato quanto il sonno impatti sul nostro metabolismo, sulla pressione sanguigna, sulla funzione cerebrale e su altri aspetti della salute, è ancora difficile spiegare il ruolo dei sogni e le conseguenze che hanno sul nostro benessere.

Quando dormiamo il nostro cervello resta attivo, ma spesso i nostri pensieri e quindi anche i nostri sogni non hanno un senso compiuto o comunque sono strani. Questo può essere dovuto al fatto che sono i centri emotivi del cervello e non le aree della logica a innescare i sogni.

Gruppo San Donato

Perché non ricordiamo i sogni?

Uno dei motivi per cui i sogni possono essere difficili da ricordare è che la sostanza chimica del cervello associata alla memoria – la noradrenalina – e l’attività elettrica del cervello che aiuta a ricordare sono ai livelli più bassi quando si sta sognando. I sogni che ricordiamo sono quelli che sono ancora in corso quando ci svegliamo. Ecco perché ricordiamo meglio i sogni strani o gli incubi.

Sebbene non ci siano prove definitive, i sogni di solito sembrano basarsi su pensieri autobiografici legati alla nostra quotidianità, ad alcune recenti attività, conversazioni o altri problemi della tua vita. Ad esempio la pandemia sta condizionando molto i nostri sogni.

Il ruolo dei sogni

I ricercatori non sono ancora del tutto d’accordo sullo scopo dei sogni. Ci sono, tuttavia, alcune credenze e teorie ampiamente diffuse che cercano di rispondere alla domanda: perché sogniamo?

Sogni come terapia

I sogni possono essere un modo per affrontare i drammi emotivi che incontriamo nella nostra vita. Come abbiamo detto nascono nei centri emotivi del cervello, quindi si potrebbero stabilire connessioni con i sentimenti che il nostro sé cosciente non farebbe.

Ruolo dei sogni: sono un allenamento alle insidie della vita

Una delle aree del cervello più attive durante il sogno è l’amigdala. Si tratta della parte del cervello associata all’istinto di sopravvivenza e alla risposta alla lotta o alla fuga. Una teoria suggerisce che, poiché l’amigdala è più attiva durante il sonno che durante la veglia, potrebbe essere il modo in cui il cervello ti prepara ad affrontare una minaccia. Insomma una sorta di allenamento su come affrontare le insidie della vita. Fortunatamente il tronco cerebrale invia segnali nervosi durante il sonno REM che rilassano i muscoli. In questo modo non lotteremo davvero anche se stiamo sognando di essere in mezzo a una rissa.

Sogni come ispirazione

Una teoria sul perché sogniamo è che questo ci aiuta a facilitare le nostre tendenze creative. Artisti di tutti i tipi attribuiscono ai sogni l’ispirazione per alcuni dei loro lavori più creativi. La notte porta consiglio, dice il proverbio. A molti è capitato di risvegliarsi con un’idea brillante.

Senza il filtro logico che potresti normalmente utilizzare nella tua vita da sveglio che può limitare il tuo flusso creativo, i tuoi pensieri e le tue idee non hanno restrizioni quando dormi.

I sogni per aiutare la memoria

Una teoria ampiamente diffusa sullo scopo dei sogni è che ti aiutano a memorizzare ricordi importanti e cose che hai imparato, a liberarti dei ricordi non importanti e a risolvere pensieri e sentimenti complicati. Insomma una vera e propria pulizia del cervello.

Diverse ricerche mostrano che il sonno aiuti a memorizzare i ricordi. Se impari nuove informazioni e ci dormi sopra, sarai in grado di ricordarle meglio.

Il modo in cui i sogni influenzano l’archiviazione e il richiamo della memoria non è ancora chiaramente compreso. Ma i sogni possono aiutare il cervello a memorizzare in modo più efficiente informazioni importanti, bloccando gli stimoli che potrebbero interferire con la memoria e l’apprendimento.

Leggi anche…

Mostra di più

Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
Pulsante per tornare all'inizio