Seducenti e simbolo di femminilità, ma non solo: slanciano la figura e allungano la gamba. I tacchi alti sono, però, per la maggior parte delle donne una vera tortura e possono, a lungo andare, causare dei danni alla salute. A dirlo non è solo l’esperienza del gentil sesso, ma anche la scienza. Ecco i consigli di Maurizio Lopresti, responsabile della riabilitazione ortopedica-oncologica all’Istituto Gaetano Pini di Milano (puoi chiedergli un consulto qui).
RISCHIO DI ARTROSI
Secondo una ricerca condotta presso la Stanford University, i tacchi possono esercitare una pressione così forte da mettere a rischio l’articolazione delle ginocchia, tanto da usurare la cartilagine e favorire, in questo modo, la possibilità di una artrosi. Perché, come ha sottolineato Tim Allardyace, direttore clinico presso Surrey Physio e uno degli specialisti che ha condotto lo studio, «la posizione insolita in cui il piede è costretto a stare con i tacchi fa sì che il peso corporeo si concentri tutto sulle ginocchia, compromettendo le rotule». È bene sottolineare che questo tipo di problematiche si incontrano quando il tacco ha un’altezza superiore ai 7 cm.
MAL DI SCHIENA
A risentirne non sono, però, solo le ginocchia ma anche la schiena. I tacchi, infatti, alterano la normale postura: il tallone si alza e sposta il baricentro in avanti. Il corpo per ritrovare l’equilibrio compensa con un inarcamento lombare che altera la distribuzione dei carichi sui dischi vertebrali. Le conseguenze sono tanto più importanti quanto meno la donna è abituata a camminare su scarpe alte, e gli effetti sono palesi perché la camminata è goffa e poco sicura. Pertanto, il consiglio per le meno esperte è quello di non osare ma preferire stiletti sotto i 7 cm e con un po’ di plateau, anche perché i centimetri che si vogliono guadagnare con la calzatura si perdono a causa di una postura più curva.
INSUFFICIENZA VENOSA
Le scarpe più adatte sono quelle più comode e, paradossalmente, questo può valere anche con i tacchi alti. Pertanto qualsiasi scarpa troppo stretta, che renda difficoltosa la camminata e il naturale appoggio del piede (persino una sneakers), può ostacolare il ritorno venoso. Ad ogni modo, è bene sottolineare che il tacco giusto dovrebbe essere quello di circa 3-4 cm, misura che consente di distribuire in maniera equilibrata il peso tra talloni e avampiede. Sconsigliate, pertanto, anche ballerine e infradito.
MA NON DEMONIZZIAMOLI…
Per la donna che non è disposta a rinunciare a un bel décolleté sono utili alcuni consigli.
- Nuotare. La pressione dell’acqua aiuta il buon funzionamento del microcircolo.
- Mantenere sotto controllo il peso corporeo. I chili in più si ripercuoterebbero sulle ginocchia.
- Allungare i muscoli. Quando si torna a casa sarebbe bene eseguire qualche esercizio di stretching del polpaccio, del bicipite femorale e del quadricipite.
- Praticare attività fisica. Nello specifico, per mantenere il più possibile il baricentro in equilibrio, è bene potenziare la muscolatura degli arti inferiori e dei glutei.
- Camminare sulla sabbia o scalzi per attivare tutte le articolazioni del piede.
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