La paura degli insetti, definita entomofobia, rientra nel vasto capitolo delle fobie. Definite dall’ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali come una paura o un’ansia marcata, persistente, sproporzionata verso un oggetto o verso situazioni specifiche. Un’angoscia che si scatena non solo nel momento in cui lo stimolo è presente. Ma anche quando ci si aspetta di doverlo affrontare o viene semplicemente evocato.
Claudio Mencacci, direttore emerito del dipartimento di neuroscienze e salute mentale dell’Azienda socio-sanitaria territoriale Fatebenefratelli-Sacco di Milano, ci spiega come riconoscere questa fobia, quali sono le cause e come superarla.
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Come riconoscere la paura degli insetti
A distinguere l’entomofobia da una semplice «fifa» o da sensazioni di disgusto o ribrezzo è la caratteristica della paura. La paura si manifesta in modo irrazionale e in maniera eccessiva rispetto all’effettivo pericolo e incontrollabile, fino a influenzare negativamente il benessere quotidiano.
I sintomi
In generale, il disturbo compare durante l’infanzia o l’adolescenza. E le donne risultano molto più colpite rispetto agli uomini, mentre gli anziani ne soffrono meno. Tra i sintomi caratteristici: sudorazione, tachicardia, difficoltà di respiro, tremori, bocca secca, aumento della pressione del sangue. Nei casi più gravi anche vampate di caldo o di freddo, senso di soffocamento, dolore al petto, nausea e capogiri.
Le cause
Le cause delle fobie non sono del tutto note. Ma all’origine ci può essere un trauma, spesso avvenuto durante l’infanzia. Esiste molto probabilmente anche una predisposizione genetica, visto che parenti di primo grado di fobici hanno una più elevata probabilità di sviluppare il medesimo problema.
Come superare la paura degli insetti
Le fobie di solito si trattano con la psicoterapia, soprattutto di tipo cognitivo-comportamentale, mirata a insegnare il modo migliore per gestire pensieri e azioni quando ci si trova faccia a faccia con ciò che atterrisce. Durante le sedute, i professionisti mettono gradualmente in contatto il paziente con la situazione o l’oggetto temuto, nel tentativo di contrastare quello che viene chiamato, in gergo tecnico, evitamento.
Non esiste, invece, una medicina che spazzi via la paura. In casi specifici e al bisogno, il medico può, però, prescrivere dei farmaci ansiolitici che, pur non eliminando il problema, aiutano a gestire meglio i momenti di crisi.