Il sanguinamento delle gengive può essere causato sia da igiene orale scarsa e inadeguata sia dall’impiego di uno spazzolino con setole molto dure o usato troppo energicamente. Il disturbo va affrontato prima possibile per evitare il rischio di parodontite, un’infiammazione che può poi degenerare in mobilità dentale.
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Gengive infiammate: collutorio a base di clorexidina
Consiglia la farmacista Maria Luisa Ruscazio: «In caso di gengive molto arrossate e leggermente gonfie conviene farsi consigliare dal farmacista sia un collutorio sia un dentifricio a base di clorexidina, un disinfettante ad azione astringente e antisettica, in grado di impedire o rallentare la crescita della placca. Particolarmente indicati i prodotti che associano anche Hamamelis Virginiana, dall’effetto vasocostrittore utile per la rigenerazione dei tessuti». L’uso del solo collutorio a base di clorexidina potrebbe risultare poco efficace visto che molti dentifrici contengono alcuni ingredienti che possono vanificarne l’effetto antimicrobico. Inoltre, pur trattandosi di una molecola che non richiede la prescrizione medica, si deve usare la clorexidina per brevi periodi: meglio non superare i venti giorni di impiego continuativo.
Le strategie da mettere in atto
«Due le strategie per contrastare infiammazione e sanguinamento gengivale: lavarsi i denti subito dopo ogni pasto e sciacquarli per almeno un minuto con acqua a temperatura ambiente e collutorio» dice la farmacista. Per rendere più efficace il trattamento è opportuno per almeno un’ora non fumare e ridurre l’assunzione di alimenti pigmentanti, come caffè e tè. Può inoltre dare sollievo l’applicazione sui bordi gengivali di gel a base di aloe vera dall’azione lenitiva e antinfiammatoria.
Per mantenere le gengive sane, oltre all’impiego di uno spazzolino dalle setole morbide e a uno spazzolamento corretto (il movimento in caso di spazzolino sia manuale sia elettrico dev’essere sempre verticale, ovvero dalla gengiva verso il dente) sono necessarie alcune precauzioni: «spazzolare delicatamente anche la lingua e l’interno delle guance, zone in cui si depositano i batteri, usare quotidianamente il filo interdentale, ricorrere alla pulizia professionale dei denti almeno una volta l’anno per rimuovere in profondità i residui di placca e tartaro e, soprattutto in caso di protesi, può essere utile l’impiego di irrigatori orali (idropulsori) per eliminare i residui di cibo tra i denti e sotto le gengive».