Le barriere in plexiglass che separano colleghi negli uffici, personale dei negozi e clienti e che ci sono nei taxi in realtà non servono a fermare la pandemia, come ritenuto invece fino ad oggi. La notizia è riportata con grande evidenza dal quotidiano americano The New York Times.
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Barriere in plexiglass potrebbero addirittura peggiorare la situazione
Gli esperti sostengono che non solo non aiutano a proteggersi contro l’infezione, ma potrebbero addirittura peggiorare la situazione. Quando le persone respirano in un luogo chiuso infatti le particelle di saliva che contengono anche il virus si disperdono nell’aria. Le barriere di plastica, avendo delle aperture non proteggono quindi dal fatto che i droplet possano superarle. Ma c’è di più. Potrebbero creare delle zone dove la carica batterica è più elevata. Inoltre tutte queste barriere non consentono la giusta ventilazione, necessaria per abbattere il rischio di essere contagiati.
Barriere in plexiglass bloccano le particelle più grandi, ma non l’aerosol
È vero che il plexiglas può impedire i droplet più grandi, come quelli emessi con un colpo di tosse o uno starnuto, ma non possono fare niente contro le piccole particelle di aerosol del virus. Catherine Noaxes, professore di ingegneria ambientale all’Università di Leeds ne ha parlato con il giornale. “Abbiamo dimostrato l’effetto di bloccare le particelle più grandi. Ma anche che le particelle di aerosol viaggiano oltre lo schermo in riempiono la zona ritenuta protetta in circa cinque minuti. Questo significa che le persone che interagiscono anche per pochi minuti sono esposti al virus comunque”.
Concentrarsi su ventilazione, vaccinazioni e mascherine
L’efficacia delle barriere dipende anche dal luogo e da come è stata montata. Se la barriera è particolarmente grande e chiusa in modo ermetico può essere efficace. È ad esempio quello che avviene sui bus e sui tram. L’autista è protetto in questo caso. Anche le barriere più alte sembrano più efficaci rispetto a quelle basse. Comunque un grande numero di barriere come invece avviene negli uffici potrebbe bloccare il ricambio dell’aria.
I ricercatori hanno sottolineato che scuole e uffici si concentrino maggiormente sulla qualità della ventilazione, sull’uso delle mascherine e sui vaccini per rallentare la diffusione del coronavirus.