Sarà perché il Covid ci ha alleggerito i portafogli, o forse per il difficile incastro con i richiami vaccinali, ma l’estate 2021 si preannuncia all’insegna delle vacanze brevi. Secondo un sondaggio realizzato da Demoskopika in collaborazione con l’Università del Sannio, il 51,5% degli italiani passerà fuori casa solo sette-otto giorni. Mentre il 14,7% ne farà anche meno, appena quattro o cinque. Una fugace parentesi di relax che per molte donne rischia di trasformarsi in una via crucis per colpa di fastidiosi problemi intimi. In primis la candidosi, ovvero l’infezione da Candida albicans. Oltre sette su dieci si trovano a combattere contro questo antipatico microrganismo almeno una volta nella vita. Sono soprattutto giovani in età fertile, che nella metà dei casi finiscono per entrare nel tunnel delle recidive con pesanti conseguenze sulla vita sessuale e di coppia.
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Estate: stagione critica per la candida
«Ho provato di tutto, non ne posso più». «Ho il terrore di andare al mare. L’anno scorso è stato un inferno!». Sono solo alcuni dei disperati messaggi di aiuto che molte ragazze lanciano nei forum di discussione online per dare libero sfogo alle loro preoccupazioni in vista delle vacanze. L’estate è infatti la stagione preferita dalla candida. «Un lievito che alberga normalmente nella vagina, ma che in alcune circostanze può diventare problematico causando irritazione delle mucose», spiega Rossella Nappi, ginecologa del Policlinico San Matteo di Pavia e professore ordinario presso l’ateneo della stessa città. «Il caldo, la scarsa idratazione, il cambio della dieta, l’aumento dell’attività sessuale, i tuffi al mare e in piscina con costumi sintetici sono tutti fattori che possono indebolire le difese naturali favorendone l’eccessiva proliferazione».
I sintomi della candida
Prurito, bruciore, gonfiore dei genitali esterni, secrezioni biancastre dal tipico aspetto «a ricotta». I sintomi della candidosi vaginale sono così peculiari che nella maggior parte dei casi il ginecologo può fare la diagnosi semplicemente visitando la paziente. Senza ricorrere a esami specifici. Talvolta, però, il tampone vaginale può essere utile per risolvere i casi più dubbi. Oppure per scoprire se il ceppo di candida che causa recidive è resistente ai farmaci. «Fare un salto in ambulatorio prima di partire per le vacanze può essere un buon modo per controllare che sia tutto a posto. Ma non esclude completamente il rischio di sviluppare un’infezione. Molto dipende anche dai nostri comportamenti», ammonisce Rossella Nappi. Ma allora cosa si può fare per dare scacco matto alla candida e salvare la villeggiatura?
Le sei regole anti-candida
Limitare i tessuti sintetici
Prima regola. Seguire la moda usando buon senso. Nulla vieta di indossare gli hot pants o i pantaloncini attillati da ciclista sfoggiati da tante celebrities in piena nostalgia anni Novanta. Ma attenzione all’etichetta dei tessuti. «La candida prolifera più facilmente in un ambiente caldo-umido. Quindi bisogna limitare l’utilizzo di indumenti attillati realizzati con fibre sintetiche che provocano un vero e proprio “effetto serra”. Aumentando il sudore e favorendo le irritazioni», afferma la ginecologa. «Sappiamo che è un’utopia chiedere soprattutto alle ragazze di indossare la classica mutandina di cotone. Ma in effetti si dovrebbe privilegiare la biancheria intima in fibra naturale. Più morbida e traspirante».
Evitare depilazioni totali
Cambiarsi spesso è un imperativo. Valido anche per la spiaggia e la piscina dove quest’estate sarà tutto un pullulare di costumi da bagno super sgambati realizzati con fibre sintetiche. Ottenute perfino dal riciclo della plastica recuperata in mare. «Il consiglio è quello di cambiare subito il costume una volta uscite dall’acqua. E di non tenerlo addosso bagnato», raccomanda Rossella Nappi. L’umidità può diventare un fattore scatenante l’infezione. Specie se sommato all’irritazione dovuta al cloro, alla sabbia e perfino alla depilazione. «La maggior parte delle donne punta ormai a una depilazione completa delle parti intime. Ma questa pratica aumenta la vulnerabilità favorendo irritazioni e fastidi», osserva la specialista. «Bisognerebbe risparmiare almeno l’ingresso dei genitali. Quella piccola area intorno alla vulva dove la peluria esercita un’azione protettiva».
Ridurre gli zuccheri a tavola
Infatti non bisogna dimenticare che la candida alberga anche nel tratto terminale dell’apparato digerente e può dare problemi soprattutto a chi soffre di irregolarità intestinale. «La sua proliferazione è favorita da un’alimentazione sregolata. Per cui in vacanza dovremmo cercare di non eccedere con gelati, bibite, pizze e focacce», ricorda Rossella Nappi. Per «affamare» la candida basta limitare il consumo di zuccheri semplici. Come quelli presenti in pasta e cereali raffinati, bevande zuccherate, dolci e merendine. Inoltre bisogna fare attenzione ai lieviti dei prodotti da forno e ad alcuni alimenti fermentati, come formaggi e vino. Fanno eccezione yogurt e miso, che possono essere d’aiuto.
Adeguare l’igiene intima
Dopo un tuffo in piscina o al mare resta d’obbligo la doccia, per lavare via i residui di cloro e salsedine. Anche se i ritmi delle vacanze fanno un po’ perdere le buone abitudini, l’igiene intima deve continuare poi una volta tornate a casa o in albergo. «Basta detergere una o massimo due volte al giorno con prodotti delicati», spiega Nappi. «Si possono sciogliere due cucchiaini di bicarbonato nell’acqua. Oppure usare prodotti naturali a base di semi di pompelmo o tea tree oil. Perfetti per lenire pruriti e bruciori. Per contrastare l’infezione da candida è indicato anche l’acido borico. Disponibile in creme, ovuli e lavande».
Scegliere i probiotici adatti
Le donne particolarmente suscettibili alla candida che si trovano a fare i conti con infezioni ricorrenti (almeno tre all’anno) dovrebbero preoccuparsi anche di rinforzare le proprie difese naturali. «Gli ultimi studi scientifici sul microbioma vaginale dimostrano che ogni donna ha uno specifico mix personale di batteri che può fornire più o meno protezione. Il nostro obiettivo è ripristinare la giusta biodiversità», afferma la ginecologa. «In passato si usavano genericamente dei prodotti a base di acido lattico a uso topico. Oppure si prescrivevano fermenti lattici».
«Oggi invece sappiamo esattamente quali sono le famiglie di lattobacilli che risultano più efficaci nel ripristinare il giusto pH contro la candida. Come ad esempio il Lactobacillus crispatus. Importante è usare prodotti di qualità. Sul mercato sono disponibili molte scelte che possono essere assunte a cicli per via orale, in modo che vadano a colonizzare l’intestino e da lì la vagina». Per non sbagliare basta rivolgersi al ginecologo, che saprà consigliare i prebiotici e probiotici più adatti alla paziente anche in base alle sue abitudini alimentari e alle condizioni di salute dell’intestino.
Proteggersi nei rapporti sessuali
L’ultima regola per prevenire la candidosi è forse anche quella più importante. Prestare la massima attenzione ai rapporti intimi, che sono il principale veicolo di infezione. «Questo vale anche per il sesso orale. Perché la candida è un microrganismo che può proliferare pure nella mucosa della bocca», ammonisce l’esperta. «La raccomandazione che non ci stancheremo mai di ripetere è quella di usare sempre il preservativo. Soprattutto con i partner occasionali, per proteggersi da tutte le malattie sessualmente trasmissibili. Inclusa la candidosi».
«Infatti anche gli uomini possono svilupparla. Un’igiene intima approssimativa, la piscina, la palestra, il sovrappeso, la dieta disordinata, sono tutti fattori che favoriscono l’infezione nel sesso maschile, sebbene i segni non siano sempre così lampanti proprio per una questione anatomica. Nel caso in cui il partner sia sintomatico e presenti prurito, bruciore e puntini rossi nel solco balano-prepuziale, tra la cute del glande e la mucosa del pene, allora può essere il caso di sottoporlo a terapia. Soprattutto se l’infezione si trasmette alla partner e viceversa con un effetto “ping-pong”».
I rimedi contro la candida: antimicotici e lenitivi
Se questi accorgimenti non bastano e durante la vacanza scatta l’allarme candida, non tutto è perduto. I rimedi non mancano, basta andare per gradi. Il primo errore da evitare è quello di farsi prendere dall’ansia e cominciare a fare lavaggi ripetuti con prodotti aggressivi che rischiano di peggiorare l’infiammazione. «Meglio rivolgersi al farmacista per farsi consigliare creme e ovuli vaginali a base di antimicotici della famiglia degli azoli», conclude Rossella Nappi. «Se li applichiamo di sera, al mattino può essere utile usare prodotti lenitivi naturali a base di zinco, malva o calendula, per aumentare le difese. Se però l’automedicazione non risolve il problema entro cinque-sei giorni, allora è il caso di andare dal medico o direttamente al pronto soccorso ginecologico».
Per la diagnosi basta un assorbente
Hai un’infezione da candida? Te lo dice l’assorbente. Un team di ricercatori indiani ha infatti sviluppato tamponi e assorbenti igienici che possono dare il responso in appena dieci minuti al costo di pochi centesimi. Li hanno realizzati con speciali fibre di cotone che si colorano di rosa quando entrano in contatto con le secrezioni vaginali contaminate dal lievito Candida albicans. In futuro questa tecnologia potrà essere modificata per riconoscere anche altri tipi di infezioni vaginali e urinarie, in modo da facilitare la diagnosi a quelle donne che nel mondo non hanno facile accesso alle cure sanitarie.