Usciamo un po’ tutti da uno dei più grandi esperimenti sociali dei nostri tempi. Il primo su scala veramente planetaria. Ci siamo (giustamente) messi in gabbia per molti mesi, facendo capolino tra le sbarre (peraltro sacrosante) dei vari lockdown. In pochi sfuggendo alle regole saggiamente imposte e che comunque hanno drammaticamente influito sui nostri comportamenti sentimentali e sessuali. Volete una prova tangibile, se non bastasse l’esperienza di ognuno? I mesi della chiusura pandemica in Italia hanno fatto registrare a noi scienziati del sesso il più profondo flop di vendite delle pillole dell’amore mai visto da quando son state messe in commercio. Nel marzo di ben 23 anni fa. Non si è fatto sesso, quindi. Ma non si è nemmeno tradito. Chiamai quest’epoca, in un profetico articolo su Minerva Endocrinologica, «il trionfo della monogamia».
In questo articolo
Il risveglio del desiderio: due motivi
Ora la rivoluzione del vaccino anti-Covid ha creato le basi per una ripresa degli abbracci, degli incontri, delle grigliate sulla spiaggia, delle serate in balera. Ma anche del sesso. Sia coniugale (per la conseguente riduzione dell’ansia e della depressione da pandemia), sia occasionale. E, in generale, della trasgressione. Non a caso, i farmacisti vedono riprendere parallelamente le vendite dei farmaci anti-impotenza, come abbiamo dimostrato in un articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista scientifica Sexes.
Usciti dall’inverno del coronavirus, siamo ora immersi nella torrida estate del… cornavirus. Se mi si passa il gioco di parole. E non dobbiamo stupirci troppo che le cose stiano andando così per almeno due ordini di motivi.
Gli ormoni in primavera ed estate
Il primo è legato al calendario. La primavera e l’estate sono i mesi del risveglio della natura. Una rinascita che è prima di tutto sessuale. È vero, non siamo animali estrali, cioè dominati dall’estro, dalla stagione degli amori, dal periodo dell’accoppiamento governato dagli ormoni. Noi ci accoppiamo tutto l’anno e in qualsiasi condizione metereologica. Tuttavia una eco tutt’altro che afona rimane ancora nelle nostre orecchie, spingendoci proprio nei mesi di maggiore esposizione alla luce a diminuire i livelli di melatonina. Un buon sonnifero naturale ma non troppo amico del sesso. E per conseguenza ad aumentare, maschi e femmine, le concentrazioni ematiche di testosterone, l’ormone del desiderio e della passione ma anche delle corna. Anche per questo l’infedeltà è da considerarsi uno sport estivo, ma non solo, e certamente non solo maschile, visto che una parte non trascurabile della sessualità femminile dipende proprio da questo ormone.
L’occasione
Vi è poi il motivo contingente. L’occasione che, inutile dirlo, fa l’uomo (esattamente quanto la donna) ladro (e ladra). Quasi per reazione ai cupi mesi del lockdown, ora si palpa nell’aria il bisogno di rimettere mano alla app di incontri che aveva vegetato nel background del telefonino. Così lungamente inutilizzata che non son pochi coloro che hanno dovuto cercarsi un tutorial su youtube per imparare di nuovo a usarla allo scopo di geolocalizzare e intercettare nuovi possibili partner. Riaprono palestre, dopolavori, oratori, discoteche e ville del sesso per scambisti, salpano crociere dell’amore e ci si ritrova, seppure ufficialmente distanziati, molto più vicini di quanto accadesse solo poco fa.
In vacanza senza freni inibitori
Vacanza, si sa, vuol dire assenza, vuoto. Di controllo, di freni inibitori, di regole. Via le mascherine (all’aperto), via i doveri sanitari (senza esagerare, si spera). E via anche i doveri coniugali (per tanti; certo non per tutti). E l’occasione è data dal riaffiorare prepotente dell’istinto umanissimo a tradire. Già, perché – pochi ci pensano – noi siamo uno dei rarissimi esempi in natura di una specie che tradisce. Il tradimento è così infrequente tra gli abitanti del pianeta per il semplice motivo che la coppia è un concetto quasi esclusivamente declinato nel linguaggio degli umani. Le bestie, nella più gran parte dei casi, non sono infedeli semplicemente perché non sanno cosa sia la fedeltà. E non conoscono il concetto di coppia. Ma quali sono allora le basi biologiche dell’infedeltà?
Siamo monogami infedeli
A metterci sulle tracce della nostra vera natura di monogami infedeli (così chiamo la nostra specie nel libro Uomini che piacciono alle donne, pubblicato quest’anno da Sonzogno) potrebbe in realtà bastare anche una misura che è sempre sotto i nostri occhi. Le dimensioni relative di uomini e donne. Tra i mammiferi, il numero di femmine con le quali un maschio si accoppia è grosso modo proporzionale al rapporto tra le dimensioni del maschio e quelle della femmina. Gli uomini sono in media dell’8% più alti e del 20% più pesanti delle donne. Una differenza piccola, ma significativa.
La monogamia, come ho appena detto, è veramente rara in natura. Appena il 5% delle specie di mammiferi è monogamo. E tra gli uccelli, il 90% dei quali formano delle coppie, fino a un pulcino su cinque – dicono i test del Dna – non è figlio del maschio che ha costruito il nido. Percentuali non così diverse da quanto accade tra gli umani.
I motivi del tradimento
Uomini
Ma ci sono altri due aspetti che spiegano bene la propensione a tradire, rispettivamente, di maschi e femmine. L’enorme ridondanza dei gameti maschili. Un maschio sano produce 1.500 spermatozoi al secondo, 90.000 all’ora, 2 milioni al giorno e poco meno di 800 milioni all’anno. In meno di due anni un solo maschio potrebbe potenzialmente ripopolare l’intera Cina di suoi figli. Altro che Gengis Khan! È alla base della propensione maschile naturale a tradire. Massimo investimento biologico per produrre cellule altamente specializzate a fecondare e non altrettanta propensione a prendersi cura degli effetti della copula. Cioè i bimbi in braccio.
Donne
Ma attenzione. Le donne non sono da meno. Le femmine della nostra specie sono praticamente l’unico animale a non avvertire con alcun segnale biologico, chimico, visivo, sonoro o comportamentale di essere nella fase ovulatoria, di essere feconde. Si chiama ovulazione nascosta e serve alle donne per tradire i loro partner facendo loro credere di esseri padri di un figlio che proviene invece dai lombi dell’immancabile idraulico. Infatti c’è chi si è accorto che le chiamate urgenti per gli aitanti artigiani aumentano sensibilmente in estate. Forse non solo per il bisogno di combattere la calura con docce frequenti.
I vantaggi del tradimento
I biologi della riproduzione hanno dunque accumulato pesantissime prove che documentano la propensione «biologica» della nostra specie a tradire. La prima fra tutte è costituita dal vantaggio indiscutibile offerto dal rimaneggiamento genetico, alla ricombinazione che un partner occasionale può offrire alla specie. Non solo in termini di vera e propria resistenza alle malattie (è come giocare a poker con molte più carte in mano delle 5 concesse dalle regole), ma anche di bellezza.
Gli incroci rendono più belli
Il Giappone è un arcipelago di isole che non è stato mai invaso nell’era moderna, fino all’ultima guerra, quando si è dovuto aprire alla presenza e influenza occidentale molto di più di quanto aveva fatto in precedenza. I giapponesi, fieramente nazionalisti, si erano accoppiati (e traditi) tra loro e assai poco con gli stranieri. Al netto della storia di Cio-Cio-San, la tragica eroina della Butterfly pucciniana. Come risultato, una ricerca GFK di pochi anni fa dimostrava che i giapponesi ritengono di essere il popolo più brutto della terra. E si narra che nel dopoguerra campeggiassero sulle vie di Tokyo cartelloni pubblicitari che dicevano: «Siamo brutti, incrociamoci!». Per contro, le più belle modelle, attrici (e attori) giapponesi sono in realtà assai sovente dei sangue-misto, dei meticci. E questa regola vale un po’ per tutti gli incroci.
Più differenze genetiche, più resistenza alle malattie
D’altra parte la ben nota bellezza della nostra (inesistente) razza italiana va certamente messa in conto all’avere avuto duemila anni di invasioni. E quindi secoli e secoli di incroci genetici coi più svariati popoli. Quando le razze (un termine talmente sbagliato da essere considerato totalmente antiscientifico, anche se comodo per capirsi) si mischiano, i figli sono mediamente più belli dei genitori biologici. In altre parole, tradire vuol dire (anche) mettere al mondo figli più avvenenti. E quindi con maggiori potenzialità di accoppiarsi (ed essere infedele, naturalmente) a loro volta, a tutto vantaggio del famoso «gene egoista» che in questo modo procede imperterrito nell’evoluzione. È la cosiddetta teoria del figlio sexy. La bellezza dei figli incrementa la speranza dei genitori di diventare nonni e magari bisnonni. Senza contare che aumentando le differenze genetiche aumenta la resistenza alle malattie e l’adattabilità all’ambiente. I biologi darwiniani sospettano che una parte non piccola del nostro successo evolutivo sia proprio dovuto alla propensione all’infedeltà.
Le ragioni della coppia fissa
Ma le ragioni biologiche a trascorrere questa estate in assoluta, gioiosa, convinta fedeltà sono incredibilmente altrettanto forti di quelle che ci spingerebbero al tradimento. La stabilità sentimentale e sessuale è estremamente vantaggiosa sia per i singoli individui sia per la specie stessa. Ancora una volta gli ormoni giocano un ruolo fondamentale. In questo caso l’ormone della fedeltà si chiama ossitocina, al femminile, e vasopressina al maschile. In realtà sono molecole molto simili chimicamente tra loro e prodotte dalla stessa ghiandola neuroendocrina. L’ipofisi posteriore, posta alla base del cervello come prolungamento dell’ipotalamo.
Se private il cervello dell’arvicola, il più fedele dei roditori, di queste sostanze lo trasformate in un campione di infedeltà. E tra noi umani il fatto che queste sostanze vengano secrete quando si allatta, a generare il comportamento materno. O quando si ha un orgasmo, a produrre il cemento biochimico della coppia, non è certamente casuale. Ma c’è di più. Essere fedeli significa massimizzare il successo riproduttivo di una specie a bassa (per fortuna) natalità che mette al mondo cuccioli estremamente immaturi che hanno bisogno di cure bi-parentali. Anche se non necessariamente di genitori di sesso diverso, per poter crescere e far procedere quel gene egoista che menzionavo prima. I biologi darwiniani di cui sopra sono quindi convintissimi che una parte non piccola del nostro successo evolutivo sia proprio dovuta alla monogamia!
Tradimento in vacanza
Insomma, ci sono evidenti ragioni di peso uguale e contrario che spiegano bene sia perché l’istituzione matrimoniale, seppur in calo, rimanga la scelta fondamentale della vita della maggioranza degli adulti ma anche perché un terzo dei matrimoni (in alcune società anche molto di più) finisca con una separazione. Il tradimento – tipicamente estivo – è la prima causa mondiale, anche e soprattutto nell’era post Covid, di crisi della coppia. Un enorme numero di persone insomma tradisce. E ancora di più sono probabilmente quelle che vorrebbero, o avrebbero voluto farlo. Senza magari averne avuto il coraggio. O l’occasione.
La “vaxrevolution” ci renderà infedeli?
È solo colpa del bisogno di libertà che pervade questa estate della vaxrevolution? La risposta non può essere semplice. Ma comunque in questi mesi faremmo bene a controllare di aver messo un’inviolabile password al telefonino. Uno delle principali, se non la principale trappola in cui cascano i traditori distratti che si lasciano dietro una sfilza di molliche di pane fatte di messaggini sentimentali, fotografie esplicite, e chat roventi che il partner indagatore inevitabilmente finisce per scoprire.
E se la vaccinazione anti-Covid ci sta donando una rinnovata libertà di viaggiare e di goderci l’estate con la famiglia ma anche con gli amici, non dimentichiamoci che se decideremo (tradire o essere fedeli è sempre una decisione personale. Geni e ormoni sono solo uno strumento passivo, assai controllato dalla volontà e dall’esperienza personale, nella nostra specie) in questi mesi estivi di dedicare le nostre risorse emotive, intellettuali e sessuali a Venere, Priapo ed Eros. Numi tutelari dei fedifraghi, lo potremo fare proprio grazie al vaccino, tanto vituperato da negazionisti, complottisti e no-vax.
Attenzione alle malattie
Non dimentichiamo neppure che questo geniale ritrovato tecnico-farmaceutico ci protegge dagli effetti del virus degli anni 20 di questo secolo ma non da quello degli anni 80 dello scorso secolo. Se durante il lockdown si è assistito a un calo importante delle malattie sessualmente trasmissibili, sono tutt’altro che scomparsi il virus dell’AIDS, delle epatiti, degli herpes e papillomi, i batteri della gonorrea e della sifilide, i funghi e i parassiti che si trasmettono con il sesso. Ricordiamoci allora che togliere la mascherina deve corrispondere a rimettere il preservativo, lo strumento che rimane l’arma migliore per impedire che questa estate del 2021 venga ricordata come quella della liberazione dal Covid ma anche come quella di una rinnovata epidemia di «vecchie» malattie che sembrano quasi dimenticate, ma che sotto molti profili possono essere assai più temibili dello stesso Covid.
Emmanuele A. Jannini