Da oggi i test genomici per cancro al seno saranno rimborsati in Italia in tutti gli ospedali. La decisione è arrivata dal ministero della Salute attraverso un decreto attuativo. Questo test è utile per le pazienti colpite da un particolare tipo di tumore al seno. In particolare quelle che convivono con un carcinoma mammario in fase iniziale con recettori ormonali positivi (ER+) e con recettori del fattore di crescita epidermico umano 2 negativi (HER2-).
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10.000 donne all’anno potranno ricevere il test in Italia
Circa 10.000 donne potranno beneficiare del test ogni anno in Italia. Finora questo esame, raccomandate dalle più importanti linee guida internazionali e utilizzate nei principali Paesi europei, sono state gratuite solo in Lombardia, Toscana e nella Provincia Autonoma di Bolzano.
Il test di profilazione genomica Oncotype DX identifica con precisione le pazienti che possono beneficiare della chemioterapia adiuvante dopo l’intervento chirurgico. Sono diversi gli studi internazionali che dimostrano l’utilità in questi casi dell’esame. L’esame è indicato “nei casi incerti quando è necessaria l’ulteriore definizione della effettiva utilità della chemioterapia adiuvante post operatoria, in aggiunta alla ormonoterapia”.
Test test genomici per cancro al seno: quando serve davvero la chemioterapia?
Oncotype DX è l’unico esame genomico validato scientificamente per la sua capacità di previsione dei probabili vantaggi della chemioterapia. Riesce a predire anche il rischio di recidiva del tumore alla mammella ormonoresponsivo in stadio precoce. Il cancro al seno è il più comune tra le donne europee. Colpisce molte di loro negli anni che le vedono impegnate nel lavoro e nel formare una famiglia. Per quanto riguarda l’Italia il tumore al seno ha colpito circa 55.000 donne nel 2020.
I test genomici per cancro al seno facilitano il lavoro dell’oncologo
Anche se la chemioterapia è prescritta di routine, gli studi dimostrano che solo una minoranza di pazienti con cancro al seno ormonoresponsivo in stadio precoce può trarne effettivo beneficio. Questo test facilita il lavoro dell’oncologo, perché fornisce dati precisi sulla biologia del tumore. In pratica aiuta nell’individuazione di un trattamento personalizzato per ogni paziente. Oltre a essere un vantaggio significativo per chi convive con questo tumore, permette anche un notevole risparmio economico.
Come funziona il test Oncotype DX
Questo esame è richiesto dal medico e viene eseguito su un piccolo campione di tessuto tumorale. Al termine del test, i medici ricevono il risultato Recurrence Score® – un numero tra 0 e 100 – specifico per il tumore della paziente.
- Per le pazienti in postmenopausa, un risultato Recurrence Score tra 0-25 significa che il tumore ha meno probabilità di ripresentarsi se trattato solo con terapia ormonale e che la chemioterapia non cambia le probabilità di recidiva.
- Un risultato Recurrence Score compreso tra 26 e 100 indica un rischio maggiore di recidiva e l’aggiunta di chemioterapia all’ormonoterapia può fornire un beneficio sostanziale nella riduzione del rischio.
- Nelle pazienti di età inferiore ai 50 anni, o in premenopausa, i risultati degli studi mostrano un beneficio dalla chemioterapia con risultati Recurrence Score più bassi.