Salute

Stitichezza ostinata: cause e terapie

Molto più comune di quanto si creda, troppo spesso è sottovalutata. Errore importante. Ecco cosa fare

La stitichezza ostinata è molto più diffusa di quanto si possa pensare. Chiamata anche stipsi cronica, interessa quasi il 20% degli italiani. In 8 casi su 10 si tratta di donne. L’età media è 50 anni. Soffrire di stitichezza qualche volta durante la propria vita è del tutto normale. Stili di vita, farmaci, mancanza di attività fisica possono portarci talvolta a non rispettare l’appuntamento con il bagno. Quando però questa condiziona dura a lungo bisogna assolutamente rivolgersi a uno specialista e non ai rimedi naturali, né tanto meno ai farmaci da banco.

Si parla di stitichezza cronica quando solo raramente si hanno movimenti intestinali rari o se il passaggio delle feci persiste per diverse settimane o anche più. In genere con la stipsi ostinata si hanno meno di tre evacuazioni alla settimana. Le conseguenze possono essere importanti.

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Quali sono le cause della stitichezza ostinata?

I motivi possono essere veramente moltissimi. Il problema sta ne fatto che le feci attraversano in modo molto lento l’intestino o quando per problemi che vedremo è difficile eliminarli dal retto. Tra i più comuni ci sono una dieta priva o carente di fibre alimentari e l’inattività fisica. Un’altra causa può essere rappresentata dall’abuso di purghe. A lungo andare il nostro intestino perde totalmente o in parte la capacità di fare movimenti, che sono essenziali per espellere le feci.

  • Ci possono essere poi problemi come le ragadi anali o le emorroidi, che provocando dolore al momento dell’espulsione, ci spingono ad andare in bagno meno volte possibili.
  • Alla base della stipsi cronica ci possono essere anche altre malattie come il rettocele o l’anismo. Si tratta dell’incapacità di rilassare i muscoli pelvici per consentire il movimento intestinale. Possiamo avere i muscoli pelvici deboli o soffrire di dissinergia, quando cioè i muscoli pelvici non coordinano correttamente il rilassamento e la contrazione intestinali.
  • Ci possono poi essere problemi ormonali, perché gli ormoni hanno un ruolo importante nella presenza dei liquidi nel corpo. In gravidanza ad esempio è molto comune. Anche problemi alla tiroide o il diabete possono acuire il disagio.
  • Anche problemi neurologici possono influenzare la defecazione. Malattie come la sclerosi multipla e il Parkinson hanno un’influenza cruciale in questo campo. Anche la presenza di tumori può incidere significativamente.

Quali sono i fattori di rischio?

Come detto le donne sono più a rischio, così come gli anziani. Anche non bere una quantità di liquidi sufficiente o fare poca o nessuna attività fisica. La dieta povera di fibre incide notevolmente. Assumere farmaci come sedativi, antidepressivi o per il trattamento dell’ipertensione possono influire.

Quali sono i sintomi della stitichezza ostinata?

Naturalmente il primo sintomo è quello di andare in bagno molto raramente per un lungo periodo. Gli altri sintomi sono:

  • difficoltà ad espellere le feci,
  • feci dure,
  • doversi aiutare per svuotare il retto,
  • sensazione di blocco e gonfiore.

Per poter parlare di stipsi cronica ci devono essere due o più di questi sintomi negli ultimi novanta giorni.

Come si arriva alla diagnosi?

La visita dallo specialista proctologo è essenziale. Oltre all’anmnesi generale, il medico può prescrivere alcuni esami per comprendere le cause della stitichezza ostinata.

In genere può prescrivere un esame del sangue per verificare che non ci siano problemi alla tiroide o che i livelli ormonali siano normali. A volte può essere utile procedere a una radiografia per capire quale sia la situazione dell’intestino.

Se la situazione non si risolve si può fare una colonscopia o una sigmoidoscopia. Talvolta è utile anche la manometria anorettale. Si tratta di un esame che prevede l’inserimento nell’anno di uno tubo flessibile. Una volta che raggiunge il retto si gonfia un palloncino. Serve a capire quale sia la coordinazione dei muscoli che usi per muovere le viscere.

Quali sono le terapie per la stitichezza ostinata?

Il primo passo è il cambiamento degli stili di vita. Quindi occorrerà seguire una dieta ricca di fibre alimentari e dedicarsi a un’attività fisica costante e regolare. Lo yoga e il pilates possono essere molto utili. Il medico può suggerire anche l’assunzione di integratori di fibre.

  • Se questi cambiamenti non sono sufficienti possono essere prescritti alcuni lassativi. Ne esistono di diversi tipi e funzionano in modo diversi. Ci sono gli stimolanti, che permettono la contrazione dell’intestino. Gli osmotici richiamano acqua nell’intestino e aiutano il movimento delle feci. I lubrificanti permettono alle feci di muoversi più facilmente attraverso il colon. Gli ammorbidenti rendono le feci più umide e facili da espellere. Le supposte di glicerina o bisacodile stimolano e lubrificano.
  • Si può utilizzare anche il clistere o la peretta.

Può servire l’intervento chirurgico?

Solo se nessun trattamento riesce a risolvere la situazione, come rimedio estremo si può pensare anche all’intervento chirurgico o se il problema è causato da stenosi, rettocele o un blocco intestinale.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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