Vi ricordate di Mowgli, il cucciolo di bambino allevato nella giungla da un branco di lupi? Ecco, io da piccola ero esattamente così. Cresciuta in aperta campagna, amavo scorrazzare in mezzo alla natura e saltare da un albero all’altro. Ero una bambina un po’ selvaggia e dallo spirito libero, molto lontana dall’idea della bambolina “caruccia” e composta. Il mio essere ha influenzato anche le mie scelte sportive: volevo frequentare una scuola di arti marziali ma mia madre me lo proibì tassativamente, tant’è che mi iscrisse a una scuola di danza classica. La mia carriera da ballerina è, però, durata appena qualche anno.
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Francesca Chillemi: «Sono sempre stata pigra»
A durare poco non è stata solo la frequentazione presso la scuola di ballo, ma in generale tutto il mio impegno nei confronti dello sport. Dai 18 ai 28 anni me ne sono letteralmente infischiata, incurante dei benefici che il mio corpo avrebbe potuto trarre. Sono sempre stata molto pigra e questo aspetto del mio carattere ha contribuito a tenermi lontana dall’attività fisica, specie se particolarmente impegnativa. Inoltre, ho iniziato da subito a fare la modella e poi l’attrice, e ciò mi ha trasformata in una nomade, il che rendeva complicato poter praticare con costanza una disciplina. Ero consapevole del fatto che un po’ di sport avrebbe anche migliorato esteticamente il mio corpo, ma alla fine a me andava bene così e, se mi capitava di mettere su qualche chilo, cercavo di rimediare a tavola.
Solo che anche l’alimentazione in quegli anni rifletteva il mio stile di vita: disordinata, improvvisata e lasciata al caso. Così, quando salivo sulla bilancia e vedevo la lancetta segnalare un numero che non mi piaceva, mi buttavo su una qualsiasi dieta dimagrante. Le ho provate tutte, da quella del minestrone alla chetogenica passando per la dissociata. Come immagino sia successo a tante e tanti di voi, nel breve periodo notavo qualche effetto positivo, ma alla distanza recuperavo tutti i chili smaltiti.
Ginnastica posturale, poi yoga e pilates
A un certo punto, complice anche l’influenza del mio compagno Stefano che è un tipo molto sportivo, ho capito che dovevo fare qualcosa per il corpo che fino a quel momento mi aveva dato tanto e al quale, in cambio, io avevo restituito ben poco. Ho iniziato, quindi, con discipline più blande come la ginnastica posturale in abbinamento a un piccolo circuito di tonificazione. Poi sono passata a yoga e pilates. Nonostante questo slancio di rinnovamento, il tempo che ancora oggi dedico allo sport non supera quasi mai la mezz’ora e, soprattutto, cerco di intenderlo come un piacere. Non sono ossessionata dall’idea del fisico scolpito e tanto meno ho voglia di “ammazzarmi” di chilometri di corsa o di esercizi per averlo. Certo, come tutti anche io ho le mie paranoie e insicurezze, ma ho imparato ad accettarle trovando l’equilibrio proprio nel benessere che mezz’ora di yoga o di pilates è in grado di darmi.
Una nuova quotidianità a tavola
Questa consapevolezza mi è stata particolarmente di conforto durante la gravidanza, perché vedevo il corpo cambiare e il rischio era quello di non riuscire ad accettare le mie nuove forme. Dopo il parto, la combinazione equilibrata di sport e alimentazione mi ha permesso di perdere in pochissimo tempo tutti i chili messi su durante l’attesa di mia figlia Rania. Per la dieta, o per meglio dire la nuova abitudine alimentare, mi sono affidata a una specialista che ha cucito su di me una strategia che potesse durare nel tempo e che facesse attenzione a non accumulare grasso (molto più dannoso) anziché peso.
Grazie alle sue indicazioni ho cambiato la colazione, che fino a quel momento era a base di cibi dolci, optando per una scelta salata, gallette con olio oppure panna con mirtilli, capace di tenere basso l’indice glicemico e di tenere a bada la fame fino all’ora di pranzo. Mi ha inoltre insegnato ad abbinare gli alimenti, come associare una componente grassa – olio, avocado o frutta secca – a un carboidrato, sempre per evitare l’innalzamento dei livelli di zucchero. Non mi piace definirla dieta perché questo termine richiama l’idea della rinuncia e del sacrificio; è semplicemente la mia quotidianità a tavola.
Francesca Chillemi: «Ho creato una piattaforma online»
In tante, invece, sono convinte che io faccia la fame o che mi distrugga di spinning per bruciare più calorie possibili. Per questo motivo, partendo dalla curiosità delle mie “amiche” di Instagram che mi chiedevano quale fosse il segreto della mia forma fisica, ho pensato che al posto dei consigli sarebbe stato più utile fornire dei mezzi veri e propri per trovare quell’equilibrio che io stessa avevo trovato. Con un gruppo di esperti nel settore dell’alimentazione e del fitness ho creato una piattaforma online in cui ognuno può scegliere il programma di allenamento più adatto alle proprie necessità e gusti. Ovunque e in qualunque momento è possibile dedicare del tempo a se stessi: bastano solo trenta minuti al giorno per scacciare via la pigrizia e ritrovare il benessere. Ve lo posso garantire!