L’olfatto perso con il Covid è uno dei marchi di fabbrica della malattia provocata dal coronavirus. Sono moltissimi, infatti, i pazienti che hanno lamentato questo sintomo. I più fortunati riescono a recuperarlo bene quasi subito, dopo pochi giorni. Tante, però, le persone che anche a distanza di diverse settimane non sono ancora in grado di sentire odori e profumi come accadeva loro prima della malattia. In alcuni episodi l’anosmia, questo il nome scientifico della perdita di olfatto, può perdurare anche per mesi. Circa il 20% di chi ha sofferto di questo problema durante Covid-19 non ha recuperato il proprio olfatto a due mesi di distanza dalla negativizzazione.
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Olfatto perso con il Covid: il ruolo dei corticosteroidi
L’Università della East Anglia ha verificato come si possa curarlo attraverso uno studio pubblicato sulla rivista scientifica International Forum of Allergy & Rhinology. Gli esperti dell’università britannica hanno spiegato che non servono i corticosteroidi, una classe di farmaci largamente utilizzata per curare l’infezione, in grado di ridurre l’infiammazione nell’organismo. I medici prescrivono i corticosteroidi in casi di allergia, specie in presenza di rash o asma, ma anche per cercare di far tornare l’olfatto. Com’è noto però questa classe di farmaci ha diversi effetti collaterali. Ovviamente dipendono dal dosaggio e dalla durata della cura, ma possono insorgere problemi di peso, ritenzione idrica, disturbi del sonno e anche mal di testa, fino a sbalzi d’umore.
Molto più utile, secondo il gruppo di lavoro, un vero e proprio training, un allenamento, che consiste nell’annusare almeno quattro diverse profumazioni due volte al giorno per diversi mesi.