La scienza e l’esperienza ci hanno educati a pensare che il piacere femminile si può declinare in molti mutevoli modi e che si entra nella stanza del piacere orgasmico di una donna dalla porta del clitoride, da quella della vagina, da una delle varie zone erogene e persino attraverso un bacio appassionato.
Il mio collega Barry R. Komisaruk della Rutgers University di Newark ha addirittura pubblicato il caso clinico di una donna capace di avere orgasmi (verissimi, dimostrati con la risonanza magnetica) semplicemente col pensiero. Senza essere nemmeno sfiorata. Di solito si usa il maschio come termine di paragone per descrivere la sessualità femminile. Ma questa volta faremo il contrario: partiremo dal modello di default, il modello biologicamente originario, la donna, per capire di più delle possibilità orgasmiche maschili.
Le donne, quindi, possono avere (o non avere) diversi orgasmi. Clitoridei, vaginali, multipli. Soffermiamoci su questi ultimi. La letteratura erotica (un po’ meno quella scientifica, a dire il vero) racconta di piaceri in rapida successione come una caratteristica femminile. Da cosa deriva questa possibilità? Per capirlo dobbiamo andare a vedere cosa succede al termine dell’atto sessuale nei due sessi.
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Il ruolo di ormoni e neurotrasmettitori
Ossitocina
Le ritmiche contrazioni orgasmiche femminili sono, verosimilmente, più intense di quelle del maschio (che in cambio ha assai maggior facilità di averlo, l’orgasmo). Anche grazie alla produzione, da parte dell’ipofisi posteriore, di un ormone chiamato ossitocina. Questa sostanza serve episodicamente per indurre il travaglio di parto, ma, più di frequente, per far contrarre la muscolatura del tratto genitale femminile onde amplificare e rendere più profondo l’orgasmo. E il legame di coppia.
L’ossitocina non provoca alcun esaurimento delle risorse biochimiche e molecolari che governano la risposta sessuale. E per la donna è quindi più facile rientrare nella fase di eccitazione ed esperire un nuovo orgasmo. Il maschio, invece, tende a esaurire, per fortuna provvisoriamente, le molecole che usa per ottenere e mantenere l’eccitazione. Un presupposto per avere l’orgasmo, che, quindi, difficilmente sarà multiplo.
Endorfine
Ma ci sono anche altre sostanze che entrano in scena. Il cervello dispone di una quantità di recettori per le endorfine che lui stesso produce. Lo stimolo alla sintesi di questi oppioidi endogeni (come dire, droghe naturalmente prodotte dal cervello) è lo stress, comunque inteso. Quindi uno spavento, una corsa, un dolore improvviso, una forte emozione, lo stesso fare l’amore e, in particolare, l’orgasmo.
È duplice lo scopo delle endorfine. Da un lato mettono a tacere tutto il sistema riproduttivo e sessuale per permettere all’organismo di reagire al meglio alla sollecitazione ambientale, ovvero allo stress. Dall’altro creano uno stato di relativa anestesia, alzano la soglia di percezione del dolore, creano insomma una condizione di estatico benessere. Per capirci, queste droghe naturali generano gli occhi a crocetta con cui i fumetti rappresentano il piacere sessuale, quasi in una provvisoria perdita di coscienza. Tutto ciò avviene in quella fase del rapporto sessuale che chiamiamo risoluzione, caratterizzata dal periodo refrattario, durante il quale non ci si può eccitare di nuovo e, di conseguenza, non si possono avere nuovi orgasmi. La gran parte dei maschi ha infatti un orgasmo sincrono con l’eiaculazione, cui segue il periodo di non responsività a ulteriori stimoli sessuali che ho appena raccontato.
Il periodo refrattario
Il loro periodo refrattario dura anche solo due minuti, se hanno 18 anni e sono molto contenti di chi hanno nel letto, fino ad alcuni giorni se sono anziani e lo stimolo sessuale di cui dispongono non è una novità e magari non è particolarmente sexy. Quindi appare evidente che una donna, non avendo il dovere di mantenere l’erezione ma solo un minimo di lubrificazione, può, se vuole e se le condizioni lo facilitano, avere occasionalmente orgasmi molteplici. In cui in pratica si annientano il periodo refrattario e la risoluzione per rimanere in uno stato di permanente eccitazione multiorgasmica che può durare anche diversi minuti. Cosa che è apparentemente impossibile accada ai maschi. Ma sarà poi sempre vero?
Orgasmi multipli: pochi uomini li hanno
L’esperienza clinica del sessuologo medico riconosce che alcuni uomini riferiscono di aver sperimentato orgasmi multipli nei loro incontri sessuali. In effetti, già Alfred Kinsey, il grande zoologo cui si devono i famosi rapporti degli anni 50 dello scorso secolo che hanno rivoluzionato la sessuologia, aveva per primo registrato i resoconti di uomini multiorgasmici. Senza però andare troppo per il sottile sulla loro credibilità. Certo è che da allora, aneddoti, letteratura popolare alimentata dalla passione per le tradizioni orientali come il tantrismo e il taoismo, e naturalmente la letteratura pornografica si sono rincorsi promettendo di soddisfare il desiderio maschile di piaceri ripetuti. La frase «orgasmi multipli maschili» genera nella traduzione inglese oltre 130 milioni di risultati in Google, segno di grande curiosità di tutti sull’argomento.
Erik Wibowo e Richard J. Wassersug dell’università della British Columbia di Vancouver, Canada, hanno studiato la scarsissima letteratura scientifica disponibile sull’argomento. E hanno scoperto che veramente pochi uomini sono multiorgasmici. meno del 10% tra i ventenni e meno del 7% dopo i 30 anni. La stessa letteratura scientifica suggerisce poi l’esistenza di due tipi di orgasmi multipli maschili. I multiorgasmi «sporadici», con intervalli tra un orgasmo e l’altro (detti interorgasmici) di diversi minuti. E i multiorgasmi «condensati», con esplosioni di 2-4 orgasmi in pochi secondi. Gli orgasmi multipli appaiono fisiologicamente simili all’orgasmo singolo degli uomini monoorgasmici, che poi, come più volte dichiarato, sono l’assoluta maggioranza. Lo specifico a beneficio di coloro che si sentissero menomati sapendo che c’è chi è multiorgasmico. Nel sesso, mai prendere le misure per confrontarsi con altri! Ci sarà sempre qualcuno che ha numeri migliori…
Lo sperma può “cambiare”
Ma quali sono le caratteristiche di questi rari uomini dagli orgasmi molteplici? E quando si eiacula più di una volta nella stessa «seduta», le seconde, le terze (e via, improbabilmente numerando) eiaculazioni che tipo di sperma producono? In effetti, leggendo attentamente la letteratura scientifica, devo ammettere che qualche riscontro biologico c’è. Come sempre, sono il regno animale e l’evoluzionismo darwiniano a insegnarci qualcosa. Il lettore sarà sorpreso di scoprire che i maschi di molte specie animali sono capaci di modificare la composizione del loro sperma a seconda di alcune variabili sociali. Tra cui la presenza di altro sperma nella vagina della femmina (un fenomeno noto come competizione spermatica) e lo stato riproduttivo femminile, cioè la presenza o meno dell’estro.
In alcune varietà animali i maschi riducono il loro investimento nella quantità o nella qualità dello sperma in seguito a ripetuti accoppiamenti (caratterizzate da quelle eiaculazioni multiple, assai frequenti nei mammiferi, che agli uomini risultano così difficili) con la stessa femmina e aumentano tale investimento quando vengono accoppiati a un nuovo soggetto femminile.
Il potere della novità
Paul N. Joseph e colleghi hanno pubblicato qualche anno fa su Evolutionary Psychology un esperimento sugli effetti nell’uomo della, diciamo, assuefazione a uno stimolo sessuale e della novità sui parametri dello sperma eiaculato. Essendo estremamente difficile per uno scienziato raccogliere e analizzare lo sperma ottenuto durante i rapporti sessuali con eventuali multipli orgasmi, non restava che studiare gli effetti delle multiple masturbazioni sui volontari sani.
Così questi ricercatori del dipartimento di biologia del College of Wooster, Ohio, hanno analizzato gli eiaculati prodotti dall’autoerotismo durante la visione di film sessualmente espliciti. Quando i maschi erano stati esposti alla stessa protagonista femminile fino a sei volte, non si osservava alcun miglioramento nei parametri dell’eiaculato. Che, semmai, nelle eiaculazioni ravvicinate, si impoveriva sia in termini di qualità sia in quelli di quantità. Al contrario, il volume dell’eiaculato e il numero totale di spermatozoi mobili aumentavano significativamente quando i maschi si masturbavano guardando una nuova pornoattrice. Anche il tempo per l’eiaculazione diminuiva significativamente dopo l’esposizione a una nuova donna, rasentando talvolta lo stesso orgasmo multiplo. Esattamente come succede per molti altri animali.
Quando l’eiaculazione non c’è
Cambiare rapidamente partner per avere orgasmi multipli o per migliorare la qualità dello sperma non è una strategia facilmente accessibile. Esistono alternative? In effetti, vari fattori potrebbero facilitare orgasmi multipli nei maschi predisposti. Citavo più sopra le filosofie orientali centrate sul risparmio del principio vitale, lo jīng, identificato (anche) con il seme. Tantra e Tao insegnano ginnastiche specificamente dedicate ad avere orgasmi senza eiaculazione. Magari anche multipli. Non sappiamo se sulla distanza possano provocare prostatiti e vesciculiti, le infiammazioni delle vescichette seminali poste sotto la vescica. Né sappiamo se si debba credere alla leggenda metropolitana che vede il grande Sting copulare per ore senza eiaculare proprio grazie a queste tecniche. Sarebbe il N.E.M.O. (Non-Ejaculatory Multiple Orgasm), un acronimo non rassicurante per gli amanti delle belle lettere.
Altrettanto poco studiato è l’effetto di improbabili ginnastiche di respirazione. O dei più noti esercizi di Kegel, come pure di sostanze psicostimolanti e farmaci che possano inibire la fase di emissione/espulsione del processo eiaculatorio. Ma magari non l’orgasmo. In molti casi potrebbe non trattarsi di un vero e proprio N.E.M.O., cioè un orgasmo secco, senza eiaculazione (cosa che in realtà può raramente accadere, soprattutto come esito postchirurgico di rimozione della prostata), quanto di una eiaculazione retrograda, cioè in vescica e non verso l’esterno attraverso l’uretra.
Queste persone, non vedendo il liquido seminale, ma esperendo tutte le sensazioni dell’eiaculazione, possono credere di avere orgasmi multipli. Che sono invece cripto-eiaculazioni ravvicinate, la cui intensità peraltro è verosimilmente ridotta rispetto al normale orgasmo, come sanno coloro che soffrono di eiaculazione retrograda generata dalle medicine che sono costretti ad assumere o dal bisturi del chirurgo.
Un fenomeno poco studiato
Come ho scritto più sopra, l’essere giovani e avere partner nuove incrementa, ma non garantisce di certo, la possibilità di avere svariati orgasmi. Così come l’utilizzo di giocattoli sessuali per amplificare la stimolazione tattile. Devo però ammettere che i dati fisiologici di conferma su ciascuno di questi fattori sono veramente pochini. Se vogliamo un po’ più di scienza dobbiamo rivolgerci alle pillole dell’amore, che non promettono orgasmi multipli ma garantiscono per moltissimi una significativa riduzione del periodo refrattario.
Nonostante l’interesse popolare, comunque, l’argomento degli orgasmi multipli maschili ha ricevuto sorprendentemente poca valutazione scientifica. Il ruolo dell’eiaculazione e dei cambiamenti fisiologici durante il periodo refrattario che normalmente inibiscono l’orgasmo multiplo, garantendone però uno intenso e generalmente appagante, è stato a malapena studiato.
Devo però ricordare che il piacere sessuale non è solo l’orgasmo e che andare a letto con una persona non è come scendere in campo per fare una gara, inseguendo primati. L’orgasmo multiplo può (forse) capitare, ma non ha senso cercarlo ossessivamente. Il buon sesso è questione di qualità e non certo di quantità!
Emmanuele A. Jannini